La Lega è ambigua sul green pass: scontro in maggioranza
Il Carroccio ha scatenato l’ira del partito democratico votando contro il green pass in commissione alla camera, dopo il voto a favore nel Consiglio dei Ministri
È scontro nella maggioranza tra Partito Democratico e Lega in seguito alla decisione di Salvini di votare contro il green pass in Commissione alla Camera. Una decisione che è stata definita “di inaudita gravità e contro il governo” dalla capogruppo PD alla Camera Debora Serracchiani. Il ministro della salute Roberto Speranza ha definito quello del green pass un atto di decisione comune della maggioranza e non forzato, affermando dunque che "le forze politiche devono mantenere una coerenza rispetto a quello che hanno fatto in Consiglio dei ministri.”.
La solita coerenza
La Lega infatti aveva votato a favore del Green Pass durante il consiglio dei minstri, per poi cambiare repentinamente idea in commissione.
Forse sono state le proteste di questi giorni a fare cambiare idea al leader Matteo Salvini, che ora chiede che il provvedimento del green pass obbligatorio sia associato alla disponibilità di tamponi gratuiti per i cittadini. “Non si tratta di essere no vax o no Green Pass - ho sia l’uno che l’altro - si tratta di aiutare milioni di italiani in difficoltà”, ha detto Salvini. Necessità che, a quanto pare, non esisteva al momento del Consiglio dei Ministri.
Lo scontro
Il comportamento della Lega ha scatenato l’ira anche del leader del Partito Democratico Enrico Letta.
Il segretario ha definito la Lega come ormai fuori dalla maggioranza di governo, chiedendo al partito di Salvini un chiarimento politico sulla scelta. La Lega ha però ribadito che il voto in commissione non è contrario al green pass ma serve a migliorarlo.
Il premier Mario Draghi non fa sconti sul green pass, definito la chiave per una ripresa nell’ottica di tenere sotto controllo il contagio. Fornire test gratuiti ai cittadini sarebbe un disincentivo a vaccinarsi, ma il problema del costo dei tamponi posto dalla Lega non può essere ignorato, soprattutto per chi non può avere accesso al vaccino per motivi di salute. Le uniche cose ad essere veramente ignorate da Draghi, per ora, sono i bisticci della maggioranza, che vanno ormai avanti dall’inizio dell’esperienza di governo.
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