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Far West in Camera e Senato

Roma, Montecitorio Palazzo del Senato

Autentiche risse da saloon nelle due aule per motivi diversi: risale la tensione dopo le elezioni

Risale la tensione in Senato, dove si discute il ddl Casellati. Casus belli il caso Delmastro, con la richiesta arrivata in Aula, da parte del partito democratico, di una informativa urgente del guardasigilli Carlo Nordio, fatta dal senatore Walter Verini, che ricorda quanto emerso dalla testimonianza di Giovanni Russo, responsabile della Direzione amministrazione penitenziaria, relativamente al procedimento per i reati di rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito.

Replica al partito democratico, il senatore Alberto Balboni, relatore del premierato: "Sono davvero meravigliato che un collega, che è costituito parte civile nel processo nei confronti dell'onorevole Delmastro strumentalizzi la sua carica di parlamentare, è in conflitto di interesse" dice rivolto a Verini. "Strumentalizza la testimonianza fatta da un teste, Verini vuole fare parte civile e anche giudice e si permette di parlare di manganello", aggiunge il meloniano. "Secondo il codice penale, rivelare una notizia a chi ha il diritto di conoscerla non è reato", sottolinea Balboni: "La verità è che voi non perdonate a Delmastro e Donzelli di aver rivelato agli italiani, che avevano diritto a saperlo, che vi facevate strumentalizzare dai terroristi e dai mafiosi".

Parole che scatenano la bagarre in Aula. Controreplica Francesco Boccia, presidente del gruppo dem, che ribadisce la richiesta del partito, tra le proteste che salgono dai banchi della maggioranza. "Balboni si è sostituito al governo, non mi pare faccia ancora il ministro della Giustizia, c'è il sottosegretario Ostellari... . Non possiamo tollerare l'offesa Verini e al gruppo del partito democratico", tuona. "Voi calpestate ogni giorno le istituzioni", accusa.

Attimi di grande tensione alla Camera durante il dibattito sul ddl Calderoli. Il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno è stato aggredito con dei pugni dopo essersi avvicinato ai banchi del governo con una bandiera tricolore. "Un deputato della Lega gli ha dato due pugni in testa", denuncia il parlamentare di Avs Marco Grimaldi. Secondo quanto si apprende, il protagonista dell'aggressione sarebbe stato Igor Iezzi. Nell'Aula di Montecitorio sono intervenuti i medici, che hanno portato via Donno - visibilmente sconvolto - in carrozzina.

13 Giugno
Autore
Claudio Mascagni

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