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Separazione delle carriere: se eletti, non si sarà più magistrati

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La nuova legge impedirà a Giudici e Pubblici Ministeri eletti in ruoli politici di tornare poi a svolgere la propria funzione professionale

Manca poco all’ok definitivo del parlamento alla riforma Cartabia che riscrive la legge a proposito della compatibilità tra ruoli in politica e carriera in magistratura.

Meno radicale rispetto alla riforma Bonafede, il ministro M5S del Governo Conte 2 che diede inizio alla questione, la riforma Cartabia prevede comunque delle limitazioni per i magistrati che decidono di cimentarsi in politica alla luce di fatti che hanno consegnato agli annali esempi di interferenze e ingerenze.

Un magistrato (giudice o pubblico ministero) che deciderà di intraprendere la carriera politica, non potrà più tornare alla sua professione. Prevede questo la nuova legge Cartabia sulla separazione delle carriere.

Il testo di legge prevede infatti che in caso di elezione, il magistrato dovrà non solo dire addio alle sue funzioni durante il mandato, ma non potrà tornare più alle sue funzioni. Quando deciderà di tornare al lavoro sarà comunque reimpiegato in ruoli amministrativi della magistratura.

In caso di candidatura e mancata elezione invece, dovrà sottostare ad un blocco dell’attività professionale di tre anni.

Al momento in cui arriverà la decisione di candidarsi invece, arriverà la sospensione precauzionale.

Il senso del provvedimento è quello di evitare possibili e già verificate interferenze tra politica e giustizia considerando che nello svolgimento della sua attività, tanto un Pubblico Ministero quanto un Giudice, sono in grado di influenzare l’ambito in cui si trovano ad operare con possibili ripercussioni sulla politica (esempio palese: indagando un avversario).

La legge non avrà valore retroattivo e quindi non avrà effetto su magistrati che si ritrovano già oggi ad aver intrapreso una carriera politica visto che, al momento della loro scelta, la conseguenza prevista dalla legge, non era ancora prevista.

2 anni fa
Autore
Luciano Razzano

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