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La primavera con serre e limonaie

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Analisi di una costruzione quindi deve artificialmente creare, raccogliere e mantenere intorno ad esse le condizioni di vita più favorevoli al loro sviluppo

Da pochi giorni il profluvio di colori e vegetazione ci dice che è arrivata la Primavera ed anche se finalmente la libertà di muoversi è tornata e la possibilità di passeggiare nelle ville e nei giardini comunali non manca, è rimasto il piacere di racchiudere un angolo di natura nel nostro habitat casalingo. Perchè, si sa, la natura rimanda all'idea atavica di libertà, dona respiro alla mente quanto allo spirito e costituisce la scenografia ideale per ogni convivialità. Non per ultimo, la soddisfazione di poter cogliere con le proprie mani i frutti che la natura ci mette a disposizione. E per chi ha un giardino, il piacere raddoppia, arrivando a desiderare di vivere quello spazio verde tutto l'anno.

Questo è possibile grazie alle serre e alle limonaie, di cui vi racconterò un po' di storia.

La serra è un ambiente destinato alla coltivazione e alla conservazione delle piante fuori del loro habitat naturale: tale costruzione quindi deve artificialmente creare, raccogliere e mantenere intorno ad esse le condizioni di vita più favorevoli al loro sviluppo.

 La più antica notizia di una coltivazione in serra deriva da Plinio il Vecchio. Nella sua Historia naturalis egli racconta che l’imperatore romano Tiberio amava così tanto i cetrioli (cucumis) che voleva averli ogni giorno sulla sua tavola, non solo in estate, ma anche in inverno. Le piante furono pertanto coltivate in aiole mobili, ossia in cassoni posti su ruote, per essere ricoverati all'interno quando faceva freddo o c'era troppo sole.  Queste serre erano strutture lignee che potevano essere chiuse con teli oleati, vetri o lastre di pietra trasparenti (lapis specularis).

 Il concetto di serra antica si evolve con i secoli e a quella agricola si accosta la serra ornamentale, un vero e proprio prolungamento della casa, apportando anche un contenimento dei consumi energetici, poiché crea un cuscinetto termico tra la casa e lo spazio esterno.

Questa evoluzione della destinazione d'uso avvenne attorno al XVI secolo, quando gli europei vennero a contatto con un'incredibile varietà di piante e animali appartenenti alle “Indie Occidentali” scoperte da poco. Da quel momento, le serre non furono più solo ricoveri caldi per la vegetazione ma rappresentarono strutture di grande fascino nelle ville sontuose Settecentesche, dette orangerie/limonaie o giardini d'inverno. Non solo quindi uno spazio adibito ad accogliere agrumi e altre piante da frutto e/o esotiche, ma anche luogo dove si svolgevano feste, balli e banchetti.

Esempi di queste architetture sono tuttora conservati nei giardini delle ville del Piemonte, della Lombardia e del Veneto.  L'architettura moderna, col progresso tecnico e le mutate condizioni di vita sociale, difficilmente può darci esempi di serre private così grandiose come quelle delle ville suddette. Rimane però l'insegnamento di come sia considerabile inserire nella struttura della casa, dove possibile, un giardino d'inverno, a creare unità tra spazio interno ed esterno, per tornare a godere della natura nella nostra intimità, dopo averla troppo snobbata anche come elemento architettonico.

2 anni fa
Autore
Eleonora Zorzato, progettista d'interni, giardini ed habitat designer

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