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I prezzi dell'energia paragonabili solo agli anni '70

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Negli ultimi mesi, l'area dell'euro ha assistito a un aumento dei prezzi dell'energia che può essere paragonato solo agli shock petroliferi degli anni '70

"Negli ultimi mesi, l'area dell'euro ha assistito a un aumento dei prezzi dell'energia che può essere paragonato solo agli shock petroliferi degli anni '70. Il prezzo del gas naturale ha registrato la crescita più rapida. Ciò ha spinto l'inflazione ben oltre il nostro obiettivo". Ad affermarlo è Luigi Federico Signorini, il direttore Generale della Banca d'Italia e Presidente dell’Ivass nel corso del suo intervento al 17° Meeting di Ottawa Group sugli indici dei prezzi al consumo.

Inizialmente, rileva Signorini, "l'aumento è stato in gran parte dovuto a fattori idiosincratici e alla domanda repressa a causa delle conseguenze della pandemia, che ha causato colli di bottiglia. Dalla fine dello scorso anno, tuttavia, l'impennata dei prezzi dell'energia è principalmente dovuto all'intensificarsi delle tensioni geopolitiche culminate, il 24 febbraio, nel l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia". A maggio, osserva, "l'inflazione nell'area dell'euro ha raggiunto l'8,1% su base tendenziale, il valore più alto registrato dall'avvio dell'Unione economica e monetaria. Nello stesso mese, l'inflazione italiana (armonizzata) era del 7,3%". L'andamento dell'inflazione core, aggiunge, "merita un monitoraggio molto attento. Dovremmo stare attenti per possibili effetti di secondo impatto".

Per Signorini "mentre la maggior parte dei governi ha comprensibilmente cercato di mitigare l'impatto immediato" degli aumenti con delle misure è importante anche continuare a cercare di "allontanare le nostre economie dai combustibili fossili" puntando "verso le rinnovabili e l'efficienza energetica, nell'interesse sia della sicurezza energetica che della transizione climatica".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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