L'agricoltura e la pesca frenano la crescita
Nel quadro dell'Istat agricoltura, pesca e silvicoltura non si agganciano alla ripresa ma potranno contare su misure straordinarie
Nel 2021 l’agricoltura, silvicoltura e pesca, che l’anno precedente si era distinto come uno dei settori meno penalizzatI dai lockdown, non ha beneficiato del generale clima di ripresa che ha caratterizzato il secondo anno della pandemia da Covid-19. Le produzioni non strettamente agricole (attività secondarie, in particolare l’agriturismo), più colpite dalla crisi sanitaria, hanno segnato un recupero consistente, ma la ripresa è stata compromessa dagli eventi climatici avversi che hanno penalizzato l’annata agraria. Lo rileva l'Istat.
Particolarmente colpiti sono stati i volumi produttivi delle coltivazioni mentre si è registrato un buon risultato per il comparto zootecnico. Il generale sensibile rialzo dei prezzi ha sostenuto il valore delle produzioni ma ha indotto un peggioramento della ragione di scambio che ha penalizzato gli operatori del settore. La guerra in Ucraina, in corso da oltre due mesi, ha annullato ogni possibile previsione: l’inasprimento dei rincari delle materie prime energetiche e le nuove difficoltà di approvvigionamento delle imprese, in aggiunta alle preesistenti strozzature all’offerta, potrebbero provocare conseguenze a lungo termine per l'agricoltura italiana.
Sono molteplici le iniziative per il settore agricolo, avviate in risposta alla crisi legata alla pandemia, e più di recente a quella in Ucraina. La legge di bilancio 2022 prosegue il percorso di rafforzamento del sistema agroalimentare, nell’alveo del sostegno alla crescita e alla competitività dell’economia nazionale. L’insieme degli interventi consta di investimenti per le imprese, le filiere, l’occupazione e la tutela dei prodotti, anche reiterando disposizioni esistenti e applicando in maniera più estensiva gli strumenti della Pac, continua l'Istat.
Sul fronte delle dotazioni emergenziali, l’Italia vanta la fetta più consistente del Next Generation EU, la cui attuazione è ora entrata nel vivo. Tuttavia, il conflitto in Ucraina ha riproposto il tema della sicurezza alimentare, spingendo l’UE a chiedere la revisione dei documenti di programmazione nazionali per rafforzare la resilienza dell’agricoltura e ridurre la dipendenza dall’estero di alcuni input.
Gli obiettivi si focalizzano sull’aumento della produzione di energia rinnovabile e il rafforzamento dei metodi di produzione più sostenibili; contestualmente, sono in via di attivazione misure anticrisi per i mercati più colpiti, così come la ripresa dell’uso di terre a riposo, per incrementare la produzione, conclude l'Istat.
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