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Comuni al voto. A Roma 21 aspiranti re per il Campidoglio

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Sfida aperta a Virginia Raggi. Abbiamo posto 7 domande agli aspiranti sindaci ma solo 5 hanno accettato il confronto

Il 3 e 4 ottobre Roma è chiamata alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale. Sono 21 i candidati a sindaco della Città Eterna.

Virginia Raggi è il sindaco uscente, che ha annunciato ad agosto 2020 la sua ricandidatura in nome del M5S. È sfidata da Enrico Michetti, professore universitario sotto cui si è riunito tutto il centrodestra, e da Roberto Gualtieri, esponente del centrosinistra ed ex ministro col governo Conte, orfano però di Carlo Calenda, che con Azione promette battaglia. Tra gli outsider Rosario Trefiletti (Italia dei Valori), presidente Fderconsumatori, la ginecologa  Elisabetta Canitano (Potere al Popolo), Micaela Quintavalle (Partito Comunista), ex autista Atac ed ex sindacalista, mentre Cristina Cirillo è candidata per il Partito Comunista Italiano, Andrea Bernaudo (Liberisti Italiani), broker immobiliare, Monica Lozzi (Revoluzione Civica), ex 5 stelle, Fabrizio Marrazzo (Partito Gay) - Portavoce del Partito Gay per i diritti LGBT+, Paolo Berdini (Roma ti Riguarda), ingegnere, Margherita Corrado (Attiva Roma), senatrice ex M5S, Fabiola Cenciotti (Popolo della famiglia), pilota di aerei, Gilberto Trombetta (Riconquistare l’Italia), giornalista, Luca Teodori (Movimento 3V - Vaccini vogliamo la verità), Giuseppe Cirillo (Partito delle Buone Maniere), Francesco Grisolia (Sinistra Rivoluzionaria), Gian Luca Gismondi (MIS – Movimento Idea Sociale), Sergio Iacomoni (Movimento Storico Romano), Paolo Oronzo Mogli (Movimento Libertas).

Abbiamo contattato e tentato di contattare tutti i 21 candidati alla poltrona più importante del Campidoglio. Soltanto 5 candidati su 21 (sic!) hanno risposto alle 7 domande che avevamo posto a tutti, gli altri probabilmente hanno ritenuto superfluo approcciare o tentare un confronto con i cittadini tramite la stampa. Molti candidati non hanno né un sito web né una pagina social con cui interagire con i cittadini, ci chiediamo come sarà possibile che possano venire a contatto con una popolazione estesa come quella di Roma Capitale (2,3 milioni di aventi diritto al voto su una popolazione di 2,8 milioni di abitanti) quando magari occuperanno uno spigolo di scranno. In verità, siamo rimasti basiti dalla logica perversa della comunicazione da parte dei candidati Gualtieri e Calenda: mentre lo staff di Gualtieri ha azionato la risposta automatica per ricontattarci appena sarebbe stato possibile (cosa mai avvenuta. I romani, quindi, potranno dormire sonni tranquilli) restiamo altrettanto basiti rispetto alla macchina organizzativa di Calenda: per qualsiasi richiesta o info è obbligatorio registrarsi sul sito, non c’è uno straccio di area stampa, non vieni ricontattato dallo staff e l’aspetto più divertente è che però ti inviano il countdown del voto, stimolandoti a barrare il nome dell'aspirante sindaco. Ah, ti contattano anche con sms sul telefonino per ricordarti l'appuntamento finale della campagna elettorale. Come dire, sito web unidirezionale, nell’era della comunicazione e dell’informazione bidirezionale Calenda probabilmente crede di trattare gli elettori come dei clienti di un negozio anni ’80. Per quanto riguarda gli altri aspiranti sindaci stendiamo un velo pietoso: nemmeno un approccio dopo che comunque abbiamo anticipato l’intervista al telefono e inviata per email.

Ma veniamo a noi. Dei 21 candidati hanno risposto in 5 alle 7 domande poste dalla nostra redazione: Elisabetta Canitano (Potere al Popolo), Micaela Quintavalle (Partito Comunista), Margherita Corrado (Attiva Roma), Cristina Cirillo (Partito Comunista Italiano) e Sergio Iacomoni (Movimento Storico Romano). E gli altri? O al ballottaggio o alla prossima tornata elettorale. Siti web, telefonini, social permettendo.

1 – Arriveranno i fondi del PNRR: qual è la sua politica della rivoluzione verde e della mobilità sostenibile?

CANITANO - I fondi del PNRR arriveranno, ma sarà decisivo verificare a chi e a che cosa saranno destinati. Non vorremmo che alla fine vadano solo alle imprese private secondo la logica che solo l’iniziativa privata “muove il mondo”. Occorre invertire seriamente la tendenza all’infarto ecologico del pianeta. La mobilità è un aspetto decisivo. Dunque più trasporto pubblico su rotaia e meno su gomma, meno metro sotterranee che costano moltissimo e implicano anni di cantieri invasivi e più metropolitane di superficie, anche recuperando al meglio quello che già c’è (dai trenini Roma nord al Roma Ostia, dalla metro di superfice sulla Pontina al trenino della Casilina etc.). A tale scopo diciamo basta alle spa per Atac e alle aziende municipalizzate e loro conversione in aziende speciali come era previsto anche dalla Legge del 1990 ma che nessuno ha adottato, tranne Napoli per l’acqua pubblica.

CIRILLO – Per Atac, come per tutti i servizi ai cittadini, il PCI sostiene la necessità di riportarli ad una dimensione pubblica: le privatizzazioni degli ultimi decenni non hanno garantito efficienza, poiché la compresenza di enti e società nella gestione ha portato a conflitti di competenza, quindi a paralisi del servizio ed anche a possibili infiltrazioni di malaffare. Per il trasporto su gomma, dovrà essere accresciuto e manutenuto il parco automezzi. Roma dovrà poter contare maggiormente sul trasporto su ferro, incrementando, soprattutto nelle periferie, i mitici tram romani, che garantiscono rispetto ambientale e facilità di transito.

CORRADO - Diminuire la produzione di rifiuti con la raccolta differenziata spinta, porta a porta, che li separa per categorie, li avvia in appositi impianti e li reimmette sul mercato, riducendo al minimo ciò che va incenerito o portato a discarica, mentre tratta l’umido nei biodigestori, è possibile riattivando l’ottimo progetto dall’ex assessore Montanari, come da delibera di Giunta 47/2017. In tema di mobilità, per abbattere le emissioni climalteranti, come impone il PAESC, si deve ridurre il numero di veicoli alimentati da fonti fossili e favorire l’elettrico e l’ibrido. In tema di riconversione, è indispensabile che i servizi pubblici restino tali ma vanno incrementati (specie quelli su ferro) rendendoli efficienti e capillari, per non trascurare le periferie. L’intermodalità è un’altra chiave per indurre i romani ad utilizzare di preferenza i servizi pubblici.

IACOMONI - Anche se i soldi non si rifiutano mai, sono contrario ad aiuti e contributi che in qualche modo possono legarci ad un gioco finanziario, in poche parole non credo ai “regali”. Preferisco pensare ad una rivoluzione verde che coinvolga i cittadini. Assegnare le aree da mantenere in cambio della possibilità di permettere una struttura che può essere un chiosco bar o ristorante o una diversa attrazione in cambio della manutenzione dell’area verde circostante. Sono favorevole alla pedonalizzazione e alla mobilità elettrica leggera e semi-leggera nel centro storico, consentire ingressi notturni solo per i rifornimenti.

QUINTAVALLE - L'ambiente per Noi Comunisti è questione legata indissolubilmente al modello economico: l'attuale mette il profitto al primo posto, lo sfruttamento dell'uomo. Solo col Socialismo il rapporto uomo-natura può essere equilibrato realmente: solo con esso la natura non sarà più vista come terra di conquista per pochi a danno dei molti ma sarà tenuta in cura da tutti, perché realmente pubblica.

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2 – Dai dati maggio 2021 Roma è la sedicesima città più visitata al mondo e la quarta europea pur avendo attrattive maggiori delle città che la precedono nella speciale classifica. Quali nuove strategie per attrarre più flussi turistici?

CANITANO - In primo luogo la ricezione sulla ospitalità a Roma va gestita da un portale del Comune di Roma e sottratta alle multinazionali OTA (Online Travel Agency) che trattengono all’estero più di miliardo di fatturato sull’ospitalità a Roma ed evadono le tasse come è avvenuto per Booking. In secondo luogo il turismo non è una risorsa distribuita su tutti gli abitanti di Roma ma solo in settori ristretti legati alla ristorazione e allo shopping. Il resto della città ne paga le conseguenze ma ne beneficia in misura irrilevante. Infine occorre governare il turismo di massa decongestionando il centro ed estendendo l’offerta al resto della città. Pensiamo a Gabi, all’Appia Antica, al Parco di Veio e a tantissime altre bellezze.

CIRILLO - Il turismo, in grande sofferenza a causa della pandemia, andrà esteso in collaborazione con agenzie di viaggio nazionali e internazionali, allargando a tutti i beni culturali della Città, anche nelle periferie, evitando che i turisti, dopo aver visitato le Grandi Bellezze, pensino di “avere visto Roma” e non vi tornino più. PierPaolo Pasolini diceva che l’Italia potrebbe vivere di solo agricoltura, turismo e cultura, se ce ne fosse la volontà! Per Roma quest’affermazione avrebbe ancora maggior valore, considerando i tesori che racchiude, la sua storia ed il suo clima. In sintonia con questo pensiero, per ridare splendore alla città e per favorire il Turismo, Roma dovrà riprendere il controllo pubblico della gestione del suo patrimonio artistico, affidandolo alla Sovrintendenza ai Beni Culturali.

CORRADO - Poiché il PNRR riserva a Roma 500 milioni di euro per l’investimento caput mundi, prima di cercare di attrarre più flussi bisogna ripensare la politica turistica della Capitale, abbandonando l’approccio consumistico che riversa migliaia di persone in centro storico per ridistribuirle nei 15 Municipi, dove alloggiarle e offrire una rete di attrattivi percorsi di visita culturale. Più coordinamento fra centrali di responsabilità amministrativa favorirà una completa e corretta fruizione dell’immenso patrimonio di Roma da parte di visitatori e residenti, fungendo da ‘lievito’ per l’incremento dei flussi turistici.

IACOMONI - Abbassare le tasse sull’occupazione del suolo pubblico, sulla musica e sulle attrazioni turistiche in genere, la tassa di soggiorno viene in realtà annullata consegnando al turista dei “sesterzi” di pari valore da spendere in ristoranti o attrazioni turistiche presenti nella capitale. Creare spazi per i giovani amanti della “movida”. Incentivare e proporre feste e ricorrenze come il natale di Roma, la festa dei no’antri, il carnevale romano, la girandola di castel Sant’Angelo, concerti e spettacoli all’aperto in genere.

QUINTAVALLE - Il turismo è la principale fonte di ricchezza di Roma: i lavoratori di questo settore strategico vanno tutti assunti dal Comune. Troppo spesso in questo settore abbiamo volontari e stagisti, precari senza contratto, ciò non è ammissibile. Per incentivare il turismo siamo per portare la cultura anche in periferia, rispettando in primis le tradizioni popolari locali, maggiormente quelle legate alla Resistenza. Anche in periferia devono esserci Musei, possibilmente gratuiti o a prezzi popolari.

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3 Molti guardano al sindaco, che è centrale e fondamentale, ma l’amministrazione è fatta di una giunta. Ci indica almeno tre nomi di assessori che saranno in Giunta con lei?

CANITANO - Dentro Potere al Popolo c’è l’imbarazzo della scelta, sia per la conoscenza che per l’internità alle contraddizioni sociali di questa città. Tre nomi senza escluderne altri? Maria Vittoria Molinari per le periferie e i rifiuti; Gualtiero Alunni per la mobilità; Michelangelo Giglio per la questione abitativa.

CIRILLO - Gaetano Seminatore, Maria Grazia Galli, Walter Tucci, Eros Mattioli, Roberto Vallocchia: assessorati da assegnare.

CORRADO - Pinuccia Montanari, Gemma Guerrini e Rita Paris.

IACOMONI - Cultura e spettacolo a Renato Zero o Enrico Montesano, allo sport un Francesco campione o Totti o Rocca, alla scuola e sicurezza Rita Dalla Chiesa, e una delega speciale come ambasciatrice di Roma a Sabrina Ferilli.

QUINTAVALLE - Come Partito Comunista non partecipiamo a questo giochetto avvilente degli assessori, per noi contano i contenuti e non le persone. Al momento opportuno, possiamo solo garantire persone competenti, lavoratori dei settori specifici.

4 – Stadio della Roma a Tor di Valle: quale sarà il suo orientamento? Continuare, modificare o annullare?

CANITANO - Annullare, senza se e senza ma. Le amministrazioni comunali hanno già fatto troppi regali a costruttori come Parnasi. Se vogliamo parlare di sport pensiamo che il Comune dovrebbe incentivare l’esperienza dello sport popolare e gestire direttamente gli impianti invece di darli in concessione ai privati. E poi finché c’è quella Vela a Tor Vergata rimasta abbandonata per i campionati di nuoto quando sento parlare di grandi opere mi viene l’orticaria.

CIRILLO - Lo sport rappresenta una priorità. Occorre dare spazio allo sport sociale, che promuova l’aggregazione e la socialità, per i cittadini di tutte le età, a costi contenuti: che sia, in sostanza, uno sport alternativo e non legato al business dei grandi centri sportivi e dello sport agonistico. Quanto agli stadi per le squadre di calcio cittadine, l’orientamento è che vengano effettuate tutte le operazioni di promozione dello sport, che non comportino ulteriori cementificazioni: ben venga ogni progetto di recupero e/o riconversione di aree ed edifici esistenti e dismessi o abbandonati (vedi stadio Flaminio). La realizzazione dello stadio di Tor di Valle potrà essere sostenuta se rientrerà in un piano di valorizzazione dell’area, senza colate di cemento e nel rispetto dell’ambiente.

CORRADO - Annullare.

IACOMONI - Favorevole ma va rivista la collocazione!

QUINTAVALLE - Non è una priorità. Gli impianti già esistenti - Foro Italico e stadio Flaminio - sono adatti a svolgere il compito per i quali sono sorti, puntiamo sulla riqualifica degli stessi estromettendo ogni tentativo di speculazione.

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5 – Roma ad oggi ha faticato ad avere un regolamento sul verde urbano. Come intende salvaguardare questo immenso patrimonio?

CANITANO - Come è noto Roma è la città più verde d’Europa e non solo per il territorio agricolo ma anche per i suoi enormi e bellissimi parchi urbani. Questa è una risorsa immensa per la nostra città ma va gestita, in primo luogo assumendo centinaia di giardinieri e ripristinando un Servizio Giardini degno di questo nome; in secondo luogo vigilando e intervenendo a gamba tesa contro ogni ipotesi di maggiore consumo di suolo. Di cemento ce n’è stato e ce n’è fin troppo.

CIRILLO - Roma dovrà trovare risposte ai cambiamenti climatici e sicuramente una soluzione starà nella costruzione di cinture verdi intorno agli abitati, parchi urbani, viali alberati e percorsi protetti. Dovrà essere centralizzato e potenziato il Servizio Giardini capitolino (oggi con poco più di cento addetti, contro gli oltre mille del passato) che un tempo rappresentava un vanto per la città. Dovrà essere dato rilievo alla creazione del “sistema verde” delle periferie romane, magari unificando gli spazi verdi esistenti. Andranno ricostruiti i viali alberati del centro, oggi lasciati nel degrado e curati ed incrementati i parchi urbani in grado e mitigare l’aumento delle temperature.

CORRADO - Il “Regolamento Capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale” è passato in Assemblea Capitolina a marzo 2021 (deliberazione n. 17) ed è in vigore da maggio 2021. L’impegno per la salvaguardia del verde urbano, in specie delle alberature storiche e di quelle di pregio (l’elenco di queste ultime a Roma non esiste ancora), sarà prioritario per la nuova Amministrazione. Dopo i tagli di migliaia di alberi non reimpiantati (anche perché manca un vivaio comunale ad hoc e il Servizio Giardini è decaduto), la sfida è ora il contrasto alla cocciniglia che minaccia i pini, identificativi del paesaggio di Roma e dunque da tutelare. Si stima occorrano 5/10 milioni di euro per trattare con l’endoterapia quelli di proprietà comunale ma serve anche una campagna di informazione e misure per sostenere i privati.

 

IACOMONI -  Nemmeno un solo metro quadro deve restare incustodito, anche le aree più piccole vanno assegnate in custodia al territorio, a cominciare dalle associazioni.

QUINTAVALLE - Per le periferie, propongo lavoro per dare sicurezza e contrastare la criminalità, spesso unica alternativa, e la cultura non solo come possibilità di occupazione, ma anche intesa come spazi di aggregazione. L'attuale sistema economico non fornisce serie alternative agli sbandati.

6 – Ad oggi i rifiuti di Roma sono smaltiti in 6 regioni differenti, contravvenendo anche al piano regionale secondo cui la chiusura del ciclo dei rifiuti debba avvenire nella provincia. Come ovvierà a questa continua emergenza?

CANITANO - Innanzitutto pianificando seriamente la raccolta differenziata e il porta a porta (e qui serve l’assunzione di personale sennò sono tutte chiacchiere). E basta con le megadiscariche e i grandi impianti in mano ai privati all’interno o all’esterno del Comune dove convergono i rifiuti da tutta Roma. È possibile accompagnare l’avvio della raccolta differenziata con piccoli impianti di riciclo nei vari municipi senza penalizzare un territorio rispetto ad un altro? Pensiamo di sì.

CIRILLO - Anche per AMA sarà essenziale il ritorno alla gestione pubblica: l’appalto a privati delle diverse fasi del processo di gestione rifiuti (raccolta, smaltimento, riciclo) ha portato alle attuali inefficienze. Al controllo centrale dell’intero ciclo si affiancherà l’attuazione di una strategia rifiuti zero, ossia una rigorosa applicazione della differenziata e del porta-a-porta, con la sensibilizzazione dei cittadini a ridurre quanto più possibile la produzione di rifiuti, garantendo loro anche un ritorno positivo: quanti meno rifiuti produrrò, tante meno tasse pagherò. Dovrà essere incrementato il personale operativo in strada. Sarà poi necessario che venga identificato un luogo per la discarica romana: basta con i rimpalli di responsabilità tra Comune e Regione. Dicendo infine NO agli inceneritori, si dovrà comunque prestare attenzione alle novità tecnologiche sugli ultimi impianti di termovalorizzazione che, garantendo il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, possano rappresentare anche fonti energetiche alternative.

CORRADO - Il problema, da cui discende un costo pro-capite di circa 300 euro annui sulla posta di bilancio “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio”, va affrontato in modo strutturale e organico. S’impone, perciò, che Ama si doti degli impianti per il trattamento delle diverse tipologie di rifiuti che le consentiranno di chiudere il ciclo.

IACOMONI - Credo molto alla differenziata: quel poco che resta e che può produrre energia in conformità con la normativa europea, che già lo prevede, potrà essere termovalorizzata in un minibruciatore in alto mare lontano dalle coste.

QUINTAVALLE -  Per i rifiuti siamo per la chiusura di tutte le discariche e per una vera raccolta differenziata, non falsa come l'attuale. Questo tema è anche prevenzione ed educazione culturale: se la cosa pubblica fosse realmente tale, ognuno si occuperebbe naturalmente del decoro. L'Ama deve essere pubblica, basta subappalti e i lavoratori vanno tutti assunti e forniti di materiali e mezzi adeguati.

7 -  Sicurezza, degrado, rifiuti periferie: capisaldi di ogni programma. Ci può indicare il contenuto delle prime tre delibere che intende proporre da sindaco?

CANITANO - La prima delibera sarebbe per la soluzione dell’emergenza abitativa. Nessuno sfratto se il Comune non mette a disposizione una soluzione abitativa degna; sanatoria per le situazioni irregolari nelle case comunali e dell’Ater; individuazione del patrimonio immobiliare sfitto per destinarlo a case pubbliche con affitti accessibili anche alle famiglie a basso e bassissimo reddito. La seconda è la trasformazione della tassa di soggiorno sul turismo in tassa di scopo destinata agli investimenti nelle periferie. La terza come già detto la trasformazione delle aziende municipalizzate da Spa in Aziende Speciali.

CIRILLO - Nuove opportunità di lavoro (per chi deve iniziare e per chi lo ha perso) derivanti dalla “gestione verde” della città. Politiche della casa. Cultura nelle periferie.

CORRADO - Volendo restare fedeli alle nostre priorità (Cultura, Legalità, Sostenibilità) ma assumere iniziative esemplari, le prime 3 delibere saranno volte una a rendere gratuito ai residenti l’accesso ai beni culturali capitolini, un’altra ad istituire lo Sportello Antiracket previsto nel decalogo di “da Sud” e “Avviso pubblico”, che ho firmato il 25 settembre, e la terza a stabilire che ai dipendenti dell’Amministrazione sia fatta formazione per interagire con i disabili, per eliminare le paure legate all’ignoranza delle condizioni di chi ha fragilità e ridurre il rischio che dignità e diritti di queste persone continuino ad esser violati.

IACOMONI - Vigile di quartiere e mappatura interforze dei sinistri stradali, bollettino giornaliero delle sanzioni municipio per municipio contro l’abbandono dei rifiuti.

QUINTAVALLE - Il tema della sicurezza è il classico spot elettorale per tutti: eppure le moderne tecnologie consentirebbero facili controlli. La risposta deve essere il lavoro per stroncare il crimine come unica alternativa data dal sistema vigente e la cultura, intesa anche come prevenzione ed educazione alla collettività.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Gian Luca Campagna

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