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Spalletti notte più nera che azzurra

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Il tecnico è stato esonerato ma stasera sarà in panchina contro la Moldava

Altro che cielo sempre più blu. Qui le nuvole sono scure. E si dice che è la città del tricolore, perché a Reggio Emilia la bandiera italiana è sventolata per la prima volta nel 1797. Ma è tutto triste, solitario y final per Luciano Spalletti, esonerato ma costretto ad andare in panchina e guidare per l’ultima volta la Nazionale. L’ultimo giorno di lavoro può diventare o il tuo più grande rimpianto o quello degli altri, lasciando dubbi, riflessioni e amarezza negli altri che hanno auspicato il tuo licenziamento. Ma può diventare allo stesso tempo anche il giorno più vergognoso, che compromette la tua intera carriera professionale su uno dei posti di lavoro cui hanno ambito 60 milioni di ct. Quindi un giorno nero, luttuoso. Altro che tinto di azzurro. Triste solitario y final è il destino del ct Luciano Spalletti che dopo la figuraccia rimediata in Norvegia nella prima partita di qualificazione ai mondiali 2026 è stato esonerato il giorno prima della sua ultima partita come allenatore della Nazionale, in programma proprio stasera contro la non certo irresistibile Moldava. Quindi, se vinci (costretto con molte reti di scarto) te ne vai via da signor professionista che fino alla fine del tuo ultimo giorno di contratto ha fatto il suo dovere, se toppi aggiungi un’altra nerissima macchia su una, tutto sommato, bella carriera, funestata ‘solo’ dalla tua parentesi nazionale. Immaginiamo, però, qui, in questo bivio, il ruolo e i sentimenti di chi ha deciso per il distacco, cioè il presidente federale Gravina, prossimo anche lui all’addio, ma riflettiamo anche sul ruolo dei giocatori che scendono in campo, perennemente sospesi da un giudizio che li vuole ora eroi ora brocchi. Anche per molti di loro può essere l’ultimo giorno di lavoro di colore azzurro. E il futuro si tinge di un nero più buio di una notte cupa.
9 Giugno
Autore
Gian Luca Campagna

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