Come il mondo dello sport sanziona la Russia
Dal calcio al rugby ecco le misure adottate esclusioni, sanzioni, cancellazione delle sponsorizzazioni e onorificenze ritirate
L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha mobilitato il mondo dello sport che ha risposto in maniera forte alla guerra. Molte federazioni hanno risposto con una netta presa di posizione, a partire dal Comitato Olimpico internazionale, Cio, che con un comunicato ufficiale ha raccomandato che gli atleti russi e bielorussi siano banditi dai grandi eventi internazionali. Inoltre il Consiglio del Comitato Paralimpico Internazionale ha deciso che atleti russi e bielorussi parteciperanno come neutrali ai Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022, al via venerdì. Gareggeranno sotto la bandiera delle Paralimpiadi e non saranno inseriti nel medagliere.
I primi eventi ad essere cancellati sono stati quelli che la Russia avrebbe dovuto ospitare, ovvero il gran premio di F1 a Sochi (la Fia ha deciso anche che bandiere e inni del Paese non saranno ammessi alle cerimonie di premiazione, il pilota Nikita Mazepin potrà correre ma da neutrale), i mondiali di pallavolo, i Mondiali Juniores di nuoto a Kazan. Federazioni come la Fis, badminton e boxe hanno depennato dal calendario le competizioni sportive o i combattimenti. Tra i primi a prendere posizione c'è stata la Uefa che ha spostato a Parigi la finale di Champions League programmata il 28 maggio a San Pietroburgo.
Oltre alla cancellazione di eventi è stata adottata la sanzione verso Mosca dell'esclusione di atleti e squadre. Nel calcio, Fifa e Uefa hanno deciso l'esclusione della Russia dai playoff per i mondiali del Qatar, stessa sorte hanno subito il club russi presenti nelle coppe europee. Tagliate anche le sponsorizzazioni con aziende russe, la Uefa, così come lo Schalke 04, ha posto fine alla partnership con Gazprom in tutte le competizioni. Adidas, sponsor tecnico della Nazionale russa, ha sospeso con effetto immediato la sua partnership con la Federcalcio russa.
Le federazioni di hockey su ghiaccio (Iihf), rugby (World Rugby), badminton (Bwf), pattinaggio (Isu) e sci alpino (Fis) hanno tutte seguito l'esempio. Nel basket è stata sospesa la partecipazione dei tre club russi all'Eurolega. Nella pallavolo Fivb e Cev hanno fatto divieto ai russi di partecipazione a livello di squadre nazionali, club, ma anche officials, atleti di pallavolo, beach volley e snow volley alle proprie competizioni. La Cev ha inoltre sospeso tutti i rappresentanti dei due Paesi dai loro rispettivi incarichi nell’ambito dell’attività della Confederazione Europea.
Ieri la World Atletics, la federazione internazionale di atletica leggera, ha annunciato l'esclusione degli atleti russi e bielorussi da tutti gli eventi organizzati da essa, compresi i prossimi campionati del mondo di Eugene del prossimo luglio.
Anche il tennis si è mosso, la Itf, la Federazione internazionale del tennis, ha sospeso la Federazione russa e quella bielorussa dalle competizioni a squadre. Anche Atp e Wta permetteranno ai tennisti russi e bielorussi di prender parte ai tornei ma senza bandiera.
Una dura condanna per le atrocità della guerra in Ucraina è arrivata anche dall'Unione Ciclistica Internazionale, Uci, che nella serata di martedì ha deciso di revocare la licenza alle squadre russe e bielorusse e di cancellare tutti gli eventi previsti nei due paesi vietando loro la partecipazione a eventi internazionali.
Ha recepito le indicazioni del Cio anche la Fina, la Federazione internazionale di nuoto: "Fino a nuovo avviso, nessun atleta o dirigente della Russia o della Bielorussia potrà partecipare sotto il nome dei rispettivi paesi" alle competizioni.
A titolo personale sono inoltre state ritirate diverse onorificenze sportive arrivate al presidente russo Vladimir Putin. La Fina, la Federazione internazionale delle discipline acquatiche, gli ha revocato l'ordine Fina assegnato nel 2014. La World Taekwando ha deciso di ritirare a Putin la cintura nera onoraria di nono dan conferitagli nel 2013.
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