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Uno spray per contrastare il Covid

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Presto potremmo avere vaccini anti-Covid che schermano le nuove varianti con un'efficacia per un periodo più lungo

"Presto potremmo avere vaccini" anti-Covid "che schermano le nuove varianti e speriamo mantengano la loro efficacia per un periodo più lungo". Attualmente "stiamo lavorando perché i prossimi vaccini siano capaci di conferire un'immunizzazione a livello delle mucose e probabilmente si somministreranno come spray nasale". A spiegarlo è il direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, Giuseppe Remuzzi, in un'intervista su 'Libero'.

"I virus come Sars-CoV-2, virus respiratorio sinciziale e raffreddore comune - sottolinea - si replicano soprattutto nella mucosa nasale. Vuol dire che non arrivano a stimolare il sistema immune in modo così importante come i virus che si replicano dappertutto, morbillo e rosolia per esempio. Ecco perché l'immunità acquisita contro Sars-CoV-2 svanisce dopo un certo periodo". Per quanto riguarda invece i timori per le nuove varianti in circolazione, in particolare Kraken, sembra che quest'ultimo non sia letale "più delle 'sorelle' Omicron - evidenzia Remuzzi - Nell'area di New York e nel Nord degli Stati Uniti, dove ormai Kraken arriva a una diffusione dell'80%, i ricoveri in ospedale non sono aumentati rispetto agli Stati dove non arriva al 20%. Però questa variante è capace di sfuggire agli anticorpi e ha una straordinaria affinità con il recettore, la proteina che rappresenta la porta di ingresso del virus nelle cellule". Per fortuna, precisa l'esperto, "anche con questa variante terza e quarta dose proteggono gli ultrasessantenni e i fragili dalla malattia grave".

I sintomi dell'infezione sono i soliti: "Mal di gola, naso che cola, stanchezza, tosse secca e, non sempre, febbre. Di solito non si perdono olfatto e gusto", rimarca Remuzzi. E in ogni caso, puntualizza, "al momento in Italia non c'è un allarme Kraken visto che il 90% dei nostri positivi sono infettati da Omicron 5. Ma una diffusione così importante negli Usa fa pensare che lo stesso potrebbe succedere da noi". Dunque il consiglio "agli ultrasessantenni è di fare la quarta dose, agli ultraottantenni e a chi è fragile di fare la quinta".

"I dati del vaccino spray nasale contro il Covid a vettore virale, con i risultati preliminari pubblicati alla fine dell'anno scorso su riviste scientifiche come 'Jama', dimostrano che c'è una bassa risposta rispetto al vaccino intramuscolare. Quindi non sembra funzionare molto bene, secondo questi studi non ha avuto un chiaro effetto di potenziamento della risposta. I risultati sono per ora deludenti, magari in futuro si arriverà ad avere uno spray nasale come lo abbiamo avuto per altri vaccini, ma per il Covid è tutto più difficile. Non voglio dire che sono affezionato all'ago, ma storicamente i vaccini sono sempre stati associati all'ago. Ci sarà spazio per gli spray nasali contro il Covid per i bimbi o per gli agofobici, ma al momento i risultati non sono interessanti e c'è da aspettare". Così Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, fa il punto sui vaccini anti-Covid spray.

Bassetti ricorda che "invece per lo spray nasale che riduce la durata della positività al Covid, i risultati sono promettenti", aggiungendo però che "a questo punto, e dopo la riduzione dell'isolamento, forse questo tipo di spray arriva tardi".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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