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Storie di Natale: un aiuto a chi vive socialmente isolato

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Alla periferia di Roma i volontari di Radices donano 5 quintali di legna a una donna che vive lontano da tutti sulle sponde dell'Aniene

"L’isolamento sociale è un fenomeno sempre più diffuso nella nostra città, invisibile ai più, poiché queste persone, a differenza dei senzatetto, nascondono il loro disagio tra le mura della loro abitazione. Di qui la difficoltà di individuarli e di aiutarli". Così Carmela Tiso, presidente di Radices spiega la realtà di una grande metropoli come Roma e commenta il 'regalo' di 5 quintali di legna da ardere che l'associazione ha fatto a M.S che vive una condizione di isolamento sociale, chiusa nella sua casa, da più di quarant’anni.

"La sua abitazione, situata lungo le sponde dell’Aniene, priva di luce, gas e acqua corrente, è lo specchio dell’estrema condizione di disagio materiale, fisico e psicologico in cui si trova questa donna. Dopo la morte dei genitori è rimasta sola e oggi le uniche persone che incontra sono gli operatori e i volontari domiciliari della Caritas diocesana di Roma che l’hanno conosciuta successivamente all’invio da parte del servizio sociale. Le sue giornate sono tutte uguali, passate a coltivare il suo piccolo orto", racconta .

“Ci auguriamo che questo gesto possa essere d’ispirazione per altre realtà o persone che sentono di dover fare qualcosa per lottare contro questo dramma sociale. Se si facesse più rete tra le varie associazioni e i volontari, l’isolamento sociale potrebbe essere efficacemente combattuto. In questo la Caritas ci ha mostrato la strada da seguire”, conclude.

Anche un piccolo gesto, un piccolo aiuto, possono risultare fondamentali e infondere fiducia al prossimo in difficoltà. Ognuno di noi nel suo microcosmo può fare qualcosa.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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