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In Sudan le parti non vogliono la pace

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I rappresentanti dell'Onu dopo i colloqui dichiarano che le forze militari che si combattono non sono pronte a negoziare tra loro

Non vi sono segnali che indichino che le forze militari che si combattono in Sudan siano disposte a negoziare tra loro. A dichiararlo è stato l'inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sudan, Volker Perthes, mentre i combattimenti continuano nonostante un cessate il fuoco di tre giorni.

Intervenendo da Port Sudan ad una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu Perthes ha osservato che le due parti in conflitto appaiono convinte di potersi "assicurare una vittoria militare sull'altra" e nessuna delle due sembra "pronta a negoziare seriamente".

L'inviato ha detto di essere in contatto regolare con i generali che si battono per il controllo del paese ed ha spiegato che il cessate il fuoco di 72 ore entrato in vigore martedì è stato rispettato in "parti" del paese, mentre gli scontri si sono intensificati in altre.

I combattimenti sono "in gran parte continuati o in alcuni casi si sono intensificati" intorno all'aeroporto internazionale di Khartoum, la residenza ufficiale del presidente, i siti militari e altri luoghi strategici, ha affermato. Sono continuati anche attacchi aerei e pesanti bombardamenti, specialmente nelle città di Khartoum Bahri e Omdurman.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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