Mosca è sicura: sarà vittoria con l'Ucraina neutrale
Parla Dmitrij Suslov, consigliere di politica estera del Cremlino: 'La Russia non combatte questa guerra per i territori ma per garanzie e accordi sulla sicurezza'
"La Russia non combatte questa guerra per i territori ma per garanzie e accordi blindati sulla sicurezza. L’Ucraina deve essere assolutamente neutrale". A dichiararlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Dmitrij Suslov, a capo del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca e uno dei più ascoltati consiglieri di politica estera del Cremlino, secondo il quale "la situazione delle forze sul terreno è ormai decisamente favorevole alla Russia, che prevale sotto quasi ogni aspetto, armi, soldati, vantaggio dell’iniziativa. L’unico campo in equilibrio forse sono i droni. Questa situazione non è destinata a cambiare neppure nel medio periodo".
"Il minimo accettabile per un armistizio sarebbe un ritorno al comunicato di Istanbul dell’aprile 2022, con in più il riconoscimento del controllo russo sui territori conquistati", afferma ancora. "Quel documento stabiliva uno status neutrale per l’Ucraina, quindi la fine di ogni discorso sull’adesione alla Nato e limiti stretti alle dimensioni delle sue forze armate. La Russia chiede una robusta limitazione anche alla collaborazione militare e di intelligence tra Occidente e Ucraina, cioè nulla di quanto accade adesso in termini di forniture d’armi, addestramento, scambio di informazioni. Il Cremlino considera queste precondizioni irrinunciabili per un armistizio. Per questo le chance di una tregua nel futuro prevedibile sono molto basse. Per noi l’Ucraina dev’essere veramente neutrale. Tenere in piedi l’attuale livello di cooperazione tra Kiev e gli occidentali dopo una tregua sarebbe una sconfitta per la Russia".
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