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Sale il prezzo del grano ma Tajani non ci sta

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Quali provvedimenti urgenti l'Europa intende adottare nel breve periodo per compensare i costi di produzione del settore agricolo?

Cresce in modo vertiginoso il prezzo del grano e del mais. E mentre a giugno la Cina avrà il 60% delle riserve mondiali, la Russia (e l'Ucraina) stringono d'assedio il mondo occidentale, impossibilitate per diverse ragioni a spedire i carichi in Europa occidentale. Così Tajani, eurodeputato di Forza Italia, si fa sentire sui banchi della Ue.

"Quali provvedimenti urgenti intende adottare nel breve periodo per compensare i costi di produzione del settore agricolo? Intende rivedere la strategia Farm to Fork e il Pacchetto Fit for 55 per stimolare la produzione e l’autosufficienza agricola europea? Intende creare un sistema di scorte comuni di grano evitando così l’interruzione a catena delle forniture all’interno dell’Ue?" Lo chiedono Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe, e altri europarlamentari Popolari europei, in un'interrogazione alla Commissione europea.

"Per l’Onu -si legge nel documento- i prezzi agricoli erano già cresciuti del 30% nel 2021. La guerra in corso ha ulteriormente aggravato la situazione, spingendo il prezzo del grano alle stelle: +40% la scorsa settimana. La Russia e l’Ucraina rappresentano un quarto del commercio mondiale di cereali, la cui scarsità sui mercati, insieme al caro energia, rappresenta una grave minaccia per la sicurezza alimentare dell’Unione europea. Molti Stati membri stanno adottando misure di blocco all’export di grano per garantire la sicurezza alimentare dei propri cittadini, mettendo così a rischio l’unità stessa dell’Unione europea e del suo mercato unico. La sicurezza alimentare è una priorità per i cittadini europei e le raccomandazioni agli Stati membri non sono sufficienti".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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