E già si pensa alla ricostruzione di Gaza
Saranno i palestinesi, e non gli israeliani, a ''gestire gli affari civili a Gaza nel dopoguerra''
Saranno i palestinesi, e non gli israeliani, a ''gestire gli affari civili a Gaza nel dopoguerra''. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant nel corso di una conferenza stampa. Israele manterrà il controllo della sicurezza, ha aggiunto, spiegando che non sarà permesso a Hamas di controllare Gaza o di rappresentare una minaccia. ''Non ci sarà più presenza civile israeliana nella Striscia di Gaza una volta che gli obiettivi della guerra saranno stati raggiunti'', ha detto Gallant in un briefing ai giornalisti.
"I residenti di Gaza sono palestinesi, quindi gli organismi palestinesi saranno responsabili a condizione che non ci sia ostilità verso Israele", ha affermato.
Sarà una forza multinazionale guidata dagli Stati Uniti, in collaborazione con gli alleati europei e arabi di Israele, che si assumerà la responsabilità della ricostruzione di Gaza dopo la guerra. Lo ha annunciato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Presentando il suo piano per la Gaza del dopoguerra, Gallant ha delineato una ''piazza civile a quattro angoli'' che comprende Israele, i palestinesi, una task force multinazionale e l'Egitto.
Gli alleati di Israele hanno però più volte detto che il loro sostegno alla ricostruzione di Gaza è condizionato al fatto che l'Autorità nazionale palestinese sia l’organo di governo che riunifica la Striscia con la Cisgiordania.
E' necessario ''parlare con i Paesi arabi come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi o la Giordania per creare un futuro in un'area martoriata e garantire una prospettiva di pace al popolo palestinese''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a 'Dritto e rovescio'. Per futuro di pace occorre fare ''nascere uno Stato palestinese che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E' difficile, ma non bisogna mai arrendersi'', ha concluso Tajani.
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