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Sbagliato non mandare armi in Ucraina

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Il ministro degli esteri Tajani invoca l'unità della Ue sul fronte ucraino

''Le scelte sull'Ucraina devono essere unitarie. Non si devono creare spaccature nel fronte europeo, perché la forza della Ue è nella sua unità. L'Ucraina sta combattendo per tutti noi e dobbiamo sostenerla''. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a La Stampa mentre a breve sarà ''a Kiev con gli altri ministri degli Esteri europei, per dare un ulteriore segnale di coesione e parlare di ricostruzione''. E sull'annuncio dato dal filoputiniano Robert Fico, dopo la vittoria delle elezioni in Slovacchia, di interrompere gli aiuti militari all'Ucraina, Tajani dice ''non è un messaggio positivo. Detto questo, vediamo cosa Fico farà realmente, al di là degli annunci, perché il governo non si è ancora insediato''.

Ma anche gli Stati Uniti, per evitare lo shutdown, hanno dovuto negare i 6 miliardi di dollari promessi a Kiev. Si sta aprendo ''Questa è la fase in cui si dovrà trovare una via per la pace. Manterremo la promessa fatta al G7 dello scorso luglio, di aiutare l'Ucraina a costruire un esercito in grado di difendersi da solo. Dall'altro lato, lavoreremo per allargare il consenso sulla formula di pace in 10 punti di Zelensky. Aiuterebbe coinvolgere altri attori globali, come India, Brasile e Paesi africani, ma dobbiamo convincere soprattutto la Cina a far sedere la Russia al tavolo negoziale'', ha spiegato il titolare della Farnesina.

Sul ritorno dei wagneriani in ucraina, Tajani afferma che ''la milizia della Wagner è sempre un pericolo, un elemento di instabilità, ma non influisce sulle scelte del governo russo. E ora che è morto il suo fondatore, non ha più la forza di un tempo''.

La ricostruzione dell'Ucraina ''sarà uno dei temi centrali della missione'' dei ministri degli Esteri dell'Unione europea a Kiev, ha spiegato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. ''Dobbiamo dare stabilità economica al Paese e l'Italia si muoverà in questa direzione, sia con la prossima presidenza del G7, sia da Paese organizzatore della conferenza internazionale sulla ricostruzione nel 2025. Abbiamo già iniziato a impegnarci per la ricostruzione della cattedrale di Odessa e a Kiev firmerò una convenzione tra Italia e Ucraina per aiutarli a rimettere in piedi i loro beni architettonici distrutti dalla guerra'', ha detto Tajani.

In Italia, nonostante le sue difficoltà economiche, ''faremo tutto quello che dobbiamo fare, ma è anche per questo che insistiamo in Europa, chiedendo che gli investimenti militari non vengano calcolati nel patto di stabilità''.

2 Ottobre
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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