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La decarbonizzazione completa entro il 2050. Col nucleare

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Il Parlamento europeo ha respinto a maggioranza una risoluzione che chiedeva di escludere gas e nucleare dalla tassonomia europea

“Oggi il Parlamento europeo ha respinto a maggioranza una risoluzione che chiedeva di escludere gas e nucleare dalla tassonomia europea proposta dalla Commissione, cioè dal novero degli investimenti ritenuti adatti ai principi di sostenibilità. Il Parlamento ha fatto la scelta giusta e mi fa piacere che il gruppo liberale di Renew Europe abbia votato contro la risoluzione”. Lo scrive su Facebook il segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “Se la priorità è quella, giustamente, di una rapida fuoriuscita dai combustibili fossili, come riporta l’UNECE, la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite, non sarà possibile raggiungere la decarbonizzazione completa entro il 2050 senza l’utilizzo del nucleare".

"Del resto - prosegue Della Vedova - l’Italia prevede già un ricorso ancor maggiore all’importazione di energia elettrica, con una probabile crescita delle importazioni di quella generata dagli impianti nucleari francesi. E la Commissione europea ha siglato un accordo per importare energia elettrica dall’Ucraina, misura utile al paese aggredito da Putin che in questa fase produce energia in eccesso, grazie alle centrali nucleari".

"Il nucleare - aggiunge il segretario di +E - è risorsa importante oggi per l'Europa, sebbene non necessariamente per tutti paesi membri, e non si può non ricordare che paesi che erano scettici o contrari ad inserirla nella tassonomia, come Germania e Austria, hanno scelto di potenziare il ricorso al carbone. La ricerca sul nucleare deve proseguire con rinnovata intensità, anche in vista di un cambio di tecnologia come previsto dagli investimenti della strategia Horizon Eurofusion della Commissione europea. Naturalmente la conferma del PE non comporta alcun obbligo per i piani italiani di transizione energetica. Per questi crediamo che si debba aprire un confronto aperto, senza preclusioni e senza salti in avanti, per una soluzione di mix energetico che non escluda a priori alcuna fonte pulita, che si basi su affidabili analisi costi/benefici e che punti - conclude Della Vedova - a massimizzare in tempi rapidi la capacità di produrre di energia da fonti rinnovabili”.

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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