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Si viaggia di meno, torneremo alla normalità nel '24

treni

Le FS registrano un calo del 30% a gennaio-febbraio dopo una piccola ripresa, che avverrà totalmente tra un paio d'anni

"A novembre e dicembre scorsi stavano dando segnali positivi, ma a gennaio abbiamo registrato un nuovo rallentamento, con un 30-40% di viaggiatori in meno rispetto ai livelli pre-Covid e, mediamente, una riduzione del 10% di forza lavoro che ha colpito anche settori delicati come quello del personale viaggiante". A rilevarlo è il Ceo di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, parlando con Milano Finanza dell'incidenta della pandemia sul trasporto ferroviario di Fs. "Solo negli ultimissimi giorni abbiamo registrato qualche lieve segnale di ripresa, ma siamo ancora ben lontani dai livelli del 2019".

"L'intervento del governo sotto forma di ristori è stato molto importante e ha contribuito ad attutire l'impatto della pandemia. I numeri di bilancio non sono ancora chiusi, li presenteremo a marzo, ma posso già dire che il 2021 segnerà un miglioramento rispetto al 2020" continua Luigi Ferraris, intervistato da Milano Finanza.

"Adesso si tratta di capire che anno sarà il 2022 e se la pandemia cesserà finalmente. In ogni caso da una nostra analisi prevediamo che il mercato possa tornare alla normalità soltanto dal 2024, con possibili trasformazioni della domanda da studiare con attenzione con possibili trasformazioni della domanda da studiare con attenzione" evidenzia Ferraris.

Ferraris rimarca che "bisognerà capire come cambieranno le abitudini di vita e di lavoro, quanto le aziende continueranno a utilizzare lo smart working e gli incontri in videocall. Queste trasformazioni dovranno guidarci anche nelle scelte strategiche e condurci, ad esempio, a migliorare la connettività di bordo su tutti i treni, da quelli ad Alta Velocità ai Regionali. Nelle settimane scorse abbiamo siglato un accordo con Tim, capofila di altri operatori tlc, per offrire un livello di servizio affidabile e stabile su tutta la rete di Alta Velocità".

Il Gruppo Fs avrà un ruolo cruciale nel Pnrr gestendo 24 miliardi di euro ed il Ceo di Ferrovie dello Stato ha spiegato: "Stiamo parlando di circa 24 miliardi di euro che coprono sia progetti in fase avanzata sia altri in fase autorizzativa che potranno beneficiare delle accelerazioni impresse dal governo ai relativi iter". "Abbiamo già speso ad oggi, con Rfi, più di 2,5 miliardi, ossia oltre il 10% delle risorse assegnateci dal Pnrr. Ma - prosegue Ferraris- ricordiamoci che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzia parte dei progetti, non progetti interi, e a quei finanziamenti vanno aggiunti gli investimenti in essere e quelli che fanno parte degli accordi di programma".

Riguardo i cantieri aperti ad oggi, Ferraris riferisce che "oggi i cantieri aperti si concentrano al Sud sulla Napoli-Bari e sulla Palermo-Catania-Messina, in Liguria sul progetto unico nodo di Genova e Terzo Valico, poi da Brescia verso Padova sulla trasversale Alta Velocità Torino-Venezia. In fase preliminare - ne cito alcuni - abbiamo il primo lotto della Salerno-Reggio Calabria e poi gli interventi sulla Pescara-Roma, la Orte-Falconara e la Circonvallazione di Trento. Abbiamo bandi di gara che, tra già lanciati e da lanciare, a fine aprile raggiungeranno un controvalore di circa 5 miliardi di euro. Con investimenti che riguardano anche le innovazioni tecnologiche e le stazioni".

 

2 anni fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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