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Evviva i migranti: salveranno l'agricoltura italiana

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Il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (Uci) Mario Serpillo accoglie con favore il “Decreto stagionali” emanato dal Governo

Il presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (Uci) Mario Serpillo accoglie con favore il “Decreto stagionali” emanato dal Governo ravvisando in esso alcuni elementi positivi ed importanti novità. Ritiene invece ancora insufficiente la quota degli ingressi previsti per l’agricoltura. La domanda di lavoratori stagionali in Italia è tradizionalmente molto elevata in tutti i settori; tuttavia, l'accesso al mercato del lavoro per coloro che entrano nel nostro Paese è spesso limitato da restrizioni normative burocratiche, nonché da questioni legate alla regolarizzazione.

Negli ultimi anni, per affrontare questi problemi, le Autorità italiane hanno adottato diverse misure, tra cui il rilascio di quote per i lavoratori stagionali stranieri. Tali provvedimenti sono però giunti sempre in ritardo e sono risultati inadeguati alla domanda di manodopera che rimaneva comunque più elevata. Il nuovo Decreto fissa oggi una quota massima di ingressi di 82.705 unità, con una suddivisione in base al tipo di lavoro per cui si richiede il visto. In particolare, 44.000 delle quote sono riservate agli ingressi per motivi di lavoro stagionale, mentre le rimanenti 38.705 unità sono dedicate agli ingressi per lavoro non stagionale e autonomo.

L'Italia ha una carenza di manodopera nel settore agricolo per cui sarebbero necessarie circa 100.000 unità per soddisfare le esigenze del comparto primario che comprende tutte le attività economiche legate alla produzione agricola, alla pesca, all’allevamento e alla silvicoltura. "Il nuovo Decreto rappresenta una potenziale opportunità per chi cerca lavoro nel nostro settore – afferma Serpillo - e potrebbe contribuire a ridurre la carenza di manodopera soprattutto in alcune aree. Inoltre, è auspicabile che esso si dimostri più efficace sia nello snellimento delle pratiche e delle procedure, sia nell’assicurare maggiori tutele ai lavoratori". Il Presidente sostiene che troppo spesso gli interessi del mercato prevalgono sui diritti e sul benessere delle persone, determinando situazioni di inaccettabile sfruttamento e sofferenza, ai limiti o fuori della legalità. Egli infatti sottolinea l’importanza di considerare sempre il lavoratore, e dunque la "persona", come elemento centrale delle scelte politiche ed economiche.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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