Sulla Russia alzare i toni delle sanzioni
La denuncia della Camera di commercio italiana per l'Ucraina: 'battersi oggi per le libertà di domani'
"La popolazione ucraina non merita tutto questo, un’intera nazione distrutta, la volontà di cancellare completamente la loro cultura, la loro storia. I nostri uffici hanno continuato ad operare sino a ieri, poi anche i nostri colleghi locali (che continuavano a restare in contatto con noi nascosti nei buker) hanno dovuto lasciare la città; una di loro si rifiuta di lasciare il paese ed è nascosta ad Usghorod, vicino al confine, e ci aggiorna su quanto accade. L’edificio ove era situata la nostra sede probabilmente non esiste più". E' quanto scrive Maurizio Carnevale, presidente della Camera di commercio italiana per l'Ucraina, in una lettera inviata al governo italiano.
"Ho vissuto molti anni in Ucraina, come pure in Russia ed in Bielorussia, ed ho avuto modo di vedere come i dittatori locali hanno manipolato elezioni e referendum, ho visto quanto è accaduto nel corso dell’occupazione del Dombass e della Crimea, e so di quanto sono capaci. Chiediamo al Governo Italiano di non prendere alla leggera quanto accade, di alzare i toni sino al limite. Molte imprese a capitale italiano che seguivamo non esistono più, molti imprenditori italiani hanno perso tutto. Ma il problema è maggiore di quanto sembra e non deve essere preso sotto gamba" continua la lettera inviata al governo italiano.
"Chiediamo al Governo Italiano ed a tutti gli altri governi di elevare le sanzioni sino al limite, e chiediamo ai nostri connazionali di accettare il fatto che anche il prezzo che pagheremo noi sarà alto, molto alto. Ma in gioco c’è ben di più. Stare al freddo un inverno o due, rinunciare ad acquisti di beni a cui teniamo, sarà poca cosa rispetto alla perdita del nostro stato di persone libere".
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