Poroshenko sfida la giustizia e torna a Kiev
L'ex Presidente ucraino Petro Poroshenko è tornato in Ucraina dall'autoesilio per difendere il suo Paese dall'ingerenza della Russia
L'ex Presidente ucraino Petro Poroshenko è tornato a Kiev dall'autoesilio dallo scorso dicembre in un Paese europeo per evitare di essere arrestato con l'intenzione dichiarata di dare il suo contributo alla difesa del Paese "a fronte della crescente minaccia di una invasione da parte della Russia". Poroshenko, Presidente fra il 2014 e il 2019, è accusato di alto tradimento, per aver aiutato le repubbliche separatiste del Donbass a vendere l'equivalente di 54 milioni di dollari di carbone a Kiev fra il 2014 e il 2015.
Poroshenko è arrivato all'aeroporto di Kiev questa mattina con un volo da Varsavia, denunciando che le guardie di frontiera hanno cercato di bloccarlo. Il tribunale di Kiev si esprimerà nelle prossime ore sulla richiesta di detenzione preventiva. Poroshenko, accolto all'aeroporto da migliaia di suoi sostenitori, ha accusato il suo successore, Volodymir Zelensky, di aver tradito il Paese. "Siamo qui per unire e difendere l'Ucraina. Ora andrò a combattere in tribunale", ha detto.
Esattamente un anno fa, il dissidente russo Aleksei Navalny era tornato in Russia, malgrado le accuse contro di lui. E lo stesso ha fatto l'ex Presidente della Georgia (e anche governatore della regione ucraina di Odessa) Mikhail Saakashvili, ora agli arresti nel suo Paese. Poroshenko è una delle persone più ricche in Ucraina, con un patrimonio valutato in 1,6 miliardi di dollari.
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