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La controffensiva ucraina produce forti perdite

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L'analisi del presidente della fondazione Icsa Tricarico: 'nel contesto della diplomazia ufficiale sarebbe un errore archiviare il tentativo Saudita'

"A loro spese, semmai non fosse stato loro chiaro, gli ucraini stanno sperimentando quanto divario di forze, e di sangue, sia necessario ad una inversione di ruolo da quello della difesa a quello dell’attacco, della cosiddetta controffensiva. Non solo non c’è stato l’atteso (da loro) ribaltamento delle sorti belliche ma i limitati progressi sul terreno hanno comportato un dispendio di energie di gran lunga più rilevante del previsto e che certamente hanno limitato le ambizioni ucraine e le concrete possibilità di conseguire risultati significati. Lo stallo prosegue, il logoramento da ambedue le parti va di pari passo". E' quanto afferma il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, che fa il punto della situazione in Ucraina

"Una novità sul campo di battaglia, da verificare con maggiori riscontri - aggiunge Tricarico -, pare quella dell’utilizzo concreto ed operativo da parte Ucraina dei sistemi avanzati forniti in questi ultimi mesi dall’Occidente. In particolare quello dei sistemi a lunga gittata quali i missili da crociera Storm Shadow che apparentemente - ma è tutto da verificare- gli ucraini sono riusciti ad integrare sui loro velivoli".

Sul fronte negoziale? "Non si ha notizia di qualche significativo sviluppo dei colloqui riservati annunciati settimane fa da prestigiosi media statunitensi quando sembrava prendere corpo una seria diplomazia parallela russo ucraina in vista di un possibile cessate il fuoco - spiega Tricarico - Ma il fatto che i media di rango non continuino ad uscire con qualche altra indiscrezione non vuol dire che tutto sia cessato, proprio per il tipo di interlocuzione al riparo da orecchie indiscrete. Non è pertanto da escludere che i colloqui siano ancora attivi".

"Nel contesto della diplomazia ufficiale, infine, sarebbe un errore archiviare il tentativo Saudita che tra l’altro ha fatto riemergere il concetto cardine del rispetto della sovranità, già perentoriamente affermato da parte cinese al primo dei dodici punti della sua proposta negoziale. Un concetto - evidenzia Tricarico - che da solo non ha alcuna speranza di affermazione ma che, associato a qualche concessione a Putin che gli consenta di uscirne dignitosamente, potrebbe rappresentare l’inizio di una strutturazione seria di proficui colloqui da continuare con contatti riservati ed al giusto livello".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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