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Umbria: donna con il figlio morto alla cassa del supermercato

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Scene da horror a Città Della Pieve. La donna, in stato confusionale, è stata fermata per omicidio

Una vicenda che rimane impressa nel cervello come la scena di un film horror, con un alone di mistero degno delle migliori sceneggiature noir.

Ma questa volta, purtroppo, siamo nella realtà. Siamo a Città della Pieve, in provincia di Perugia, una cittadina medievale che conta circa 8.000 abitanti.

Qui, in un supermercato, una donna 43enne è entrata in un supermercato portando con sé il corpo senza vita del figlio di due anni, per poi poggiarlo sul nastro trasportatore della cassa. Il bimbo presentava numerose ferite d’arma da taglio, anche sul collo.

Dettagli cupi

Le autorità hanno fermato la donna ungherese, che secondo le ricostruzioni era in stato confusionale. Come spiega una nota della Procura di Perugia, la donna è accusata di omicidio volontario, in quanto “sarebbe l’unica ad aver trascorso le ore antecedenti al delitto con il piccolo”.
La Procura è arrivata a questa conclusione attraverso l’analisi di numerosi indizi ed elementi emersi dalle indagini. Tra questi, le telecamere di videosorveglianza e le dichiarazioni di alcuni testimoni, ma soprattutto gli oggetti rinvenuti nella zona del supermercato, appartenenti ad entrambi, tra cui il passeggino sporco di sangue e un peluche del piccolo.

Se non bastasse, un altro elemento terrificante interviene a rendere ancor più nera una trama già terrificante. La donna avrebbe inviato una foto ritraente il bambino insanguinato, che non è chiaro se fosse ancora in vita, al marito in Ungheria. L’uomo, alla vista della foto, avrebbe allertato le autorità.

L’interrogatorio della donna, eseguito dai Carabinieri di Città della Pieve, non è servito a far luce sulla vicenda. Le risposte della presunta assassina, che parlava in presenza del suo difensore, sono state perlopiù poco chiare e incoerenti, avvalorando le accuse dei Carabinieri.

Una storia che lascia senza fiato, sulla quale nei prossimi giorni verrà fatta maggiore chiarezza con l’emergere di nuovi dettagli. Per ora, resta lo shock di un'intera comunità.
 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Emanuele Di Casola

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