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Tra Usa e Russia scambio di progionieri

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La Russia ha confermato, per la prima volta, che sono in corso negoziati con gli Stati Uniti per uno scambio di prigionieri

La Russia ha confermato, per la prima volta, che sono in corso negoziati con gli Stati Uniti per uno scambio di prigionieri, dopo che Washington ha proposto un accordo per il rilascio della campionessa di Wnba Whitney Griner ed un altro americano detenuto in Russia, Paul Whelan.

Un portavoce del ministero degli Esteri russo ha detto che i negoziati stanno procedendo attraverso il canale istituito da Joe Biden e Vladimir Putin quando si sono incontrati a Ginevra nel giugno del 2021. Il portavoce Ivan Nechayev ha specificato che i negoziati sono stati avviati dopo che il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, la scorsa settimana ha espresso la disponibilità di Mosca.

"Sono state date istruzioni per autorizzare le strutture a condurre i negoziati che sono gestiti da autorità competenti", ha poi aggiunto. La notizia arriva dopo che la scorsa settimane la giocatrice di basket - arrestata lo scorso febbraio in un aeroporto di Mosca dopo che sono stati trovati nel suo bagaglio due caricatori di cannabis per la sigaretta elettrica - è stata condannata a nove anni di prigione. Secondo quanto riportato dai media americani, Washington ha offerto a Mosca di liberare, in cambio di Griner e Whelan, il trafficante di armi Viktor Bout, che sta scontando una pena di 25 anni negli Stati Uniti.

Ex marine, il 52enne Whelan, ora consulente di una società di sicurezza, è stato arrestato nel 2018 e condannato a 16 anni per spionaggio nel 2020. L'uomo non ha ottenuto la liberazione quando lo scorso aprile gli Stati Uniti hanno consegnato a Mosca il trafficante di droga Konstantin Yaroshenko in cambio della liberazione di un altro ex marine, Trevor Reed.

Il Cremlino ha più volte criticato quella che definiscono "la diplomazia del megafono" di Washington nel rendere noto dettagli di un processo che "potrebbero mettere a repentaglio" tutti i negoziati. "Gli americani hanno fatto un errore - ha detto venerdì scorso il portavoce Dmitry Peskov - hanno deciso per qualche ragione di risolvere questi problemi con il metodo del megafono, ma non è così che si risolvono".

Un'esortazione al riserbo che è stata ribadita oggi da Nechayev: "chiediamo alle autorità americani di non speculare su questioni delicate che hanno impatto sul destino di persone specifiche - ha detto - ed ad abbandonare i futili tentativi di fare pressioni su di noi ed ora chiediamo loro di concentrarsi sul lavoro concreto attraverso i canali stabiliti".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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