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I 5 consigli per staccare davvero durante le vacanze

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L'Osservatorio Glickon suggerisce modi e tempi per ritrovare un equilibrio staccando davvero dal lavoro

L’estate, si sa, porta con sé la voglia di partire, viaggiare, godersi un po’ di meritato relax e staccare la spina. Soprattutto dal lavoro. Un aspetto che oggi è sempre più protagonista della nostra quotidianità: basta infatti pensare che, nell’arco della nostra vita, passiamo oltre 90mila ore lavorando e 200 ore all’anno a sognare una vacanza come ha rilevato Glickon nel suo Osservatorio.

All’atto pratico, quindi, quanto riusciamo e vogliamo davvero goderci il nostro tempo libero o il nostro viaggio senza pensare all’ufficio, ai colleghi a cui abbiamo delegato le nostre mansioni, ai progetti che stiamo seguendo, alle infinite e-mail che riceviamo a qualunque ora e da qualunque latitudine?

Poco, secondo quanto rilevato da Glickon, perché, anche se in ferie, oltre il 40% dei lavoratori controlla le e-mail mentre il 20% dichiara di sentirsi in dovere di essere reperibile e disponibile tanto da portare in valigia con sé PC e telefono aziendale. Comportamenti che per i Millennial rispondono al concetto di flessibilità, mentre per la Generazione X e i Boomer sono diventati un’abitudine derivata da un modello impostato sull’overworking. Prospettiva diversa per gli ultimi a essere entrati nel mondo del lavoro, i GenZ, che invece pongono il work-life balance come priorità.

Nasce quindi spontaneo chiedersi se, oggi, quell’out-of-office che segna l’inizio delle vacanze abbia ancora senso. In questo scenario, a cui si aggiunge una grande incertezza a livello economico e sociale, diventa dunque necessario riflettere sull’importanza e la necessità di staccare, o perlomeno imparare a farlo, per avere un sano e corretto work-life balance qualunque sia il livello della propria carriera. Ripensare dunque al significato e all’opportunità che le vacanze rappresentano. Glickon ha quindi chiesto a Monica Bormetti, psicologa del lavoro che si occupa di formazione e coaching su work-life balance e benessere digitale, 5 consigli per ri(trovare) un equilibrio in vista dell’estate e della pausa lavorativa.

1) Accogliere la pigrizia. In un mondo che nell’esaltazione della fatica provata dal lavoro determina il grado di successo e denigra il 'non fare nulla' e il valore dell’ozio emerge lo stress-laxing. Ovvero, la manifestazione di un forte stress che arriva proprio nel tempo libero, momento in cui invece dovremmo (e vorremmo) solo rilassarci. Per evitare di cadere in questa condizione è importante concentrarsi sull’imparare a godere dei piccoli momenti di sana pigrizia anche e soprattutto in viaggio.

2) Coltivare il piacere delle cose belle. Individuare una cosa che ci piace fare ci nutre l’anima, ci fa davvero stare bene nella nostra quotidianità: per tutti questi motivi è importante farla diventare una piacevole abitudine e imparare a seguirla, trasformarla in un rituale di benessere a cui restare fedeli. Siamo spesso orientati al dovere e meno al piacere, le vacanze sono invece un momento in cui possiamo esagerare e concentrarci sul vero significato dello star bene.

3) Fissare limiti, sostenibili. Impostare limiti chiari e fattibili tra il lavoro e il tempo libero o quello che vogliamo dedicare a noi stessi è un ottimo esercizio per avere un sano equilibrio tra le nostre varie dimensioni e ruoli. Per esempio, se avete sempre dato un’occhiata alle e-mail di lavoro in vacanza, quest’anno potreste provare a farlo solo in certi orari, in certi luoghi, non lasciando che questa abitudine pervada le vostre giornate.

4) Praticare il self-care. Bene abbracciare la pigrizia, ma occorre sempre tenere a mente che anche in vacanza bisogna prendersi cura di sé fisicamente e mentalmente. Fare quindi attività fisica regolare, mangiare in modo sano, dormire a sufficienza e cercare attività che rilassino come meditare, fare yoga o leggere un buon libro sono occasioni che vanno colte al volo. Viviamo di stimoli ed energie, ricordiamoci quindi di cercarli e ricaricarle. Saranno preziosi alleati per un rientro al lavoro più positivo e piacevole.

5) Delegare e imparare a dire di no. Evitare di cercare di fare tutto da soli, imparando a delegare e dire di no quando necessario è fondamentale per crescere. Non sovraccaricarsi di lavoro e poter dedicare tempo alle proprie passioni e interessi personali porta valore a noi come persone, ma anche alle realtà per cui lavoriamo. Vivere in modo più leggero, quasi giocoso, scrollandosi di dosso la pesantezza che a volte un 'no' può portarsi dietro rende davvero liberi.

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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