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Un anno di pandemia: dalle manifestazioni novax ai vaccini

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Ripercorriamo insieme un anno drammatico, ancora funestato dall'emergenza sanitaria

Le manifestazioni no-vax e no-pass animano le piazze italiane per settimane e diventa chiaro che c'è uno zoccolo duro di resistenti alla vaccinazione che sarà difficile da erodere. Il dato preoccupa perché intanto a novembre l'Europa torna epicentro della pandemia. I contagi cominciano a risalire: è la quarta ondata. L'Italia punta sul booster e il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia che dal 22 novembre si amplia la platea dei riceventi a tutti gli over 40 (in seguito l'età soglia scenderà ancora).

Mentre la curva comincia a salire anche in Italia, il governo alza il tiro e prova a correre ai ripari con misure che vanno dall'obbligo esteso a nuove categorie (dagli insegnanti alle forze dell'ordine) al super Green pass (solo vaccinati e guariti) per mettere in sicurezza il Natale. Le Feste però portano con sé l'esplosione dei contagi, della domanda di tamponi - che genera il tilt del sistema - e delle persone asintomatiche in quarantena. Per evitare la paralisi, nuovo giro di misure che aumentano la portata del super green pass, tagliano le quarantene ai plurivaccinati e riducono la necessità di test.

Il 2021 è anche l'anno delle terapie. A marzo debuttano in Italia gli anticorpi monoclonali contro Covid-19, da usare molto precocemente nei soggetti a rischio di forme gravi. E se tramonta l'idea del plasma dei guariti, sull'onda dei dati non entusiasmanti di più studi, vengono invece confermati diversi farmaci esplorati nella fase dell'emergenza più dura, e utilizzati in maniera ormai strutturata nei pazienti ricoverati (dal vecchio farmaco antinfiammatorio desametasone agli anti artrite come tocilizumab).

Ma la promessa con cui si chiude l'anno - a parte il via libera al vaccino per i bambini di 5-11 anni, arrivato dall'Ema il 25 novembre e dall'Aifa l'1 dicembre - è quella delle pillole antivirali, utilizzabili nei primi giorni dopo la diagnosi. I dati mostrano un potenziale nel ridurre il rischio di ricovero e morte. Due i farmaci in corsa: quello di Merck (Msd fuori da Usa e Canada), per il quale i dati finali hanno corretto al ribasso l'efficacia inizialmente emersa, e quello di Pfizer.

Il fronte delle terapie continua ad arricchirsi e anche quello dei vaccini, con l'approvazione a dicembre in Ue del primo vaccino anti-Covid proteico, quello di Novavax. Ma si arricchisce pure l'elenco delle varianti di preoccupazione del coronavirus Sars-CoV-2: dopo mesi in cui a regnare incontrastata era stata la Delta, la nuova Omicron - segnalata per la prima volta dal Sudafrica e battezzata con la lettera greca il 26 novembre dall'Oms - già promette di rubarle la scena. La variante, dicono gli esperti, mostra una certa capacità di fuga immunitaria: i dati sulle reinfezioni dei guariti e sulle due dosi di vaccino non sono incoraggianti, ma quelli sui booster sembrano mostrare un notevole rinforzo della protezione. Ma secondo alcuni studi la malattia associata sembra essere caratterizzata da una minore gravità. Mentre le informazioni al riguardo si stanno ancora raccogliendo, e non è ancora noto se servirà un vaccino ad hoc, la nuova variante ha già dato segno di elevata trasmissibilità. Omicron corre nel mondo e in diversi Paesi europei è già dominante.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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