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Subito la vaccinazione obbligatoria

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L'invito è lanciato da una parte politica alla luce dei crescenti contagi mentre il Cts spinge per vaccinare gli over 50. Richieste per lo smart working

“Rispetto all’obbligo vaccinale verrebbe da dire, con un riferimento alto letterario ‘Se non ora, quando?’ Di fronte a quel che è accaduto, che potrebbe accadere e che sta accadendo bisognerebbe seriamente, perlomeno, estendere l’obbligo vaccinale alle categorie di persone e di lavoratori che hanno maggiori contatti sociali. Del resto, se effettivamente in Germania nell’arco di pochi giorni, sono calati i contagi di diverse decine di migliaia di unità, attraverso l'applicazione di una prima forma sperimentale di lockdown dei non vaccinati, questo vuol dire che quando le persone sono vaccinate, non sono del tutto esenti dalla possibilità di incontrare il contagio, ma riducono sensibilmente quella possibilità” cosi Gianni Cuperlo, presidente della Fondazione Pd a Radio Immagina.

“Ed è questo l'obiettivo che dobbiamo perseguire. Ci sono già diverse categorie – ha aggiunto Cuperlo - che hanno obbligo vaccinale in ragione della loro funzione, basti pensare al personale sanitario. Valutare l'estensione in tempi immediati anche ad altri soggetti, mi pare che sia un ragionamento che non vìola nessuna sfera di libertà o diritto costituzionale, ma risponde pienamente ai quei principi di sicurezza collettiva che nella nostra Costituzione sono scolpiti” ha concluso.

E proprio per controbilanciare il potenziale aumento di rischio che potrebbe derivare dalla riduzione della quarantena, il Cts avrebbe chiesto al governo di incentivare meccanismi che favoriscano la vaccinazione soprattutto degli over 50, una proposta arrivata nei giorni scorsi dalle Regioni.

Intanto la Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori in una lettera inviata oggi al premier, Mario Draghi, e al ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta chiede il ripristino della modalità lavorativa in lavoro agile come modalità ordinaria per tutti i lavoratori per la durata dello stato di emergenza, ovvero fino al 31 marzo 2022. 

Nella missiva Confsal ripercorre l’iter normativo che nelle scorse settimane aveva portato al superamento del lavoro agile come “modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa a decorrere dal 15 ottobre 2021”: dal Dpcm del 23 settembre al Dm dell’8 ottobre 2021. Provvedimenti, questi, basati su l'auspicio che “l’estensione della certificazione verde Covid-19 anche ai lavoratori del settore pubblico avrebbe aumentato l’efficacia delle misure di contrasto al fenomeno epidemiologico in atto”, si legge nel documento.

I dati di questi giorni raccontano un altro drammatico scenario e il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta stigmatizza la situazione attuale: “Stiamo assistendo ad un crescente aumento dei contagi, per il diffondersi di nuove varianti, con conseguenti misure di quarantena, sia per i colpiti sia per chi ha avuto con gli stessi contatti, che moltiplicano le assenze a dismisura: è forte il disagio per le attività lavorative ordinarie e grande la preoccupazione tra i lavoratori per l’effetto che tale situazione potrebbe determinare anche nell’ambito familiare”, conclude Margiotta.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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