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Il booster respinge la variante Omicron

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Il richiamo del vaccino va promosso, intanto il Governo decide di allentare le norme sulla quarantena per non bloccare il Paese

I primi dati sull'efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicrondi Sars-CoV-2 suggeriscono che sarebbe in grado di ridurre l'efficacia dei vaccini nei confronti dell'infezione, della trasmissione e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose riporterebbe tuttavia l'efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta, conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave, è quanto si legge nella premessa della circolare di 'Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento' anti-Covid, firmata dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.

"Per tali ragioni - si precisa - è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo (booster) e differenziare le misure previste per la durata e il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale primario che alla somministrazione della dose booster".

Le quarantene sono state allentate "per non bloccare i servizi pubblici, l'economia e gli ospedali, il governo ha deciso di assumersi qualche rischio in più abolendo la quarantena per i vaccinati. Allo stesso tempo però ha mitigato il rischio estendendo il Super Green Pass" lo afferma, in un'intervista a 'la Repubblica', Sergio Abrignani, immunologo dell'università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico, secondo il quale "se fossimo tutti vaccinati oggi avremmo 440 ricoverati in terapia intensiva invece di 1.200 e saremmo tutti in zona bianca".

Per Abrignani "questo sarebbe il momento dell'obbligo vaccinale". Perché? "Perché i casi gravi si possono controllare con i vaccini e l'epidemia di forme severe oggi riguarda i No Vax, il 10% del Paese. Il 60-70% dei ricoveri in terapia intensiva è di persone non immunizzate e dalle terapie intensive dipendono sia i colori delle Regioni che la possibilità di curare malattie diverse dal Covid. Non è possibile che le scelte irrazionali del 10% determinino la sorte del restante 90%. Se torneremo in zona arancione o peggio rossa, chi pagherà i danni?".

"Omicron probabilmente è già prevalente. I numeri che vediamo si spiegano solo con la nuova variante - osserva - Nessuno al mondo si aspettava un virus così contagioso, è qualcosa di mai visto prima. In poche settimane l'Italia è passata da 5mila a 127mila casi, e forse raggiungeremo i 200mila come la Francia. Senza vaccini, guardando ai dati del 2020, oggi avremmo 10mila persone in terapia intensiva e 2mila morti al giorno". Per Abrignani l'epidemia "seria oggi riguarda soprattutto i non vaccinati. L'obbligo salverebbe il Paese da ulteriori danni della pandemia e i No Vax dall'alto rischio di forme severe. Se non ora, non vedo quando. Non abbiamo più tempo per il convincimento".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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