La pace condizionata dal climatizzatore
L'Italia invece, come appartiene al costume latino, si trova di fronte al dilemma se 'pace o condizionatore'. come lanciato dal premier Draghi
Inutile girarci attorno. Anche se riforniamo di aiuti umanitari e di armi la resistenza ucraina dall'altra parte sosteniamo lo zar Putin sborsando milioni di euro per il gas e petrolio russi. E sì, perché se pure la Ue contrasta l'aggressione russa con una raffica di fuoco dall'altra la foraggia. Il leader ucraino Zelensky deplora (eufemismo) l'atteggiamento di Ungheria, Austria e Germania che né possono né vogliono derogare all'energia russa. L'Italia invece, come appartiene al costume latino, si trova di fronte al dilemma se 'pace o condizionatore', come lanciato dal premier Draghi. Qualcuno risponderebbe 'tutt'e due'. Così l'Italia in cerca di conferme e mercati fa il pieno di energia, come in Algeria, ma la Russia resta forte del fatto suo: per arrivare a quell'autonomia cui anela la Ue servono almeno 5 anni. E nel frattempo altro che afa e climatizzatori, le industrie salteranno mentre utilizzeremo i romantici ventagli. Conviene, allora, banalmente, una pace condizionata.
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