E il voto diventerà presto elettronico
Eligo Next promette una nuova frontiera del voto digitale. La piattaforma cloud e web-based consente dal 2005 di creare e gestire qualsiasi tipo di votazione
Eligo Next promette una nuova frontiera del voto elettronico. Ancora più sicurezza emMigliore User Experience, Eligo Next è stata appena lanciata eed è la nuova release di Eligo, il sistema completo di eVoting (electronic voting) e di iVoting (internet o online voting) divenuto standard di mercato nazionale. Se il voto digitale è ormai una prassi quotidiana utilizzata da centinaia di realtà pubbliche e private, molto è dovuto anche ad Eligo "pioniere del mercato del voto elettronico e online in Italia" sottolineano dalla società. La piattaforma cloud e web-based - sicura e validata dal tribunale di Roma e dal Garante della Privacy - consente dal 2005 di creare e gestire qualsiasi tipo di votazione e assemblea deliberativa ed elettiva, in forma ibrida, full-remote o presso seggio.
Dalla sua nascita, è stata utilizzata per 45.000 votazioni online in Italia per conto di 3.500 enti pubblici e privati, con il coinvolgimento di 18 milioni di votanti, pari a una media di oltre 7 elezioni al giorno. "In questi anni abbiamo stravolto il modo in cui le persone sono abituate a votare, contribuendo alla normalizzazione del voto elettronico e online" ha sottolineato la Ceo Irene Pugliatti nell’anteprima dedicata alla stampa. "Abbiamo creato una soluzione sicura che permettesse a tutti di esprimere il proprio voto, garantendo anonimato e rispetto della privacy. Ma in un periodo di cambiamento rapido e radicale, abbiamo voluto far evolvere anche un prodotto ormai consolidato nella sua nicchia di riferimento" ha spiegato.
Il voto digitale è un mercato in crescita costante. Secondo il Global Voting System Market Report di Prospect Research, entro il 2027 il voto online varrà in Europa 285 milioni di euro, con l’Italia che passerà dai 20,52 milioni del 2017 ai 33,23 del 2027. Il nostro Paese, con un tasso di crescita medio del 4,9%, è allineato alla media europea (5,5%) e degli USA (5,4%). Le più virtuose sono UK e Francia, rispettivamente con +6,4% e +5,2%. A livello globale (mondo), i settori riguardano l’area pubblica che passerà da 445 a 642 milioni di euro, l’industria privata, da 248 a 334 milioni, e l’università ed altre istituzioni che da 331 milioni saliranno a 452.
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