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Sì, la voglio: ecco il Wedding tourism a Roma il 6 e 7 maggio

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L’Italia è da anni il principale marketplace di questo tipo di turismo che nel 2019, ha visto l’organizzazione di 9.018 matrimoni di sposi provenienti dall'estero

Sì, la voglio. E' ancora l’Italia una delle destinazioni preferite dai promessi sposi che, tra dimore storiche e location mozzafiato, continuano a sceglierla non solo per il viaggio di nozze ma anche per il giorno (che spesso diventano giorni) del loro matrimonio. Comparto strategico per il turismo italiano, il wedding è finalmente pronto a ripartire nel 2022 dopo l’arresto dovuto alla pandemia, forte della domanda in crescita anche dall’estero.

A conferma della ripresa del settore torna una nuova edizione di Bmii – Borsa del Matrimonio in Italia che il 6 e 7 maggio porta a Roma, presso il Palazzo dei Congressi, oltre 40 buyer stranieri provenienti da Armenia, Bulgaria, Canada, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, India, Irlanda, Lettonia, Libano, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.

Nata nel 2014 per rispondere alla crescente richiesta di nozze di stranieri sul suolo italiano, la Bmii è divenuta presto un osservatorio del fenomeno wedding tourism, confermandosi edizione dopo edizione punto di riferimento del settore, oltre chela panoramica più ampia dei prodotti e servizi made in Italy per il giorno del sì, in un incontro tra domanda e offerta - esclusivamente B2B.

L’Italia è da anni il principale marketplace di questo tipo di turismo che prima della pandemia, nel 2019, ha visto l’organizzazione di 9.018 matrimoni di sposi provenienti dall’estero portando 1 milione e 783 mila presenze, per un fatturato di 486 milioni di euro (dati Osservatorio italiano Destination wedding tourism, realizzato dalla società di ricerca Jfc). Il wedding tourism è stato sempre un settore propizio per l’imprenditorialità italiana che subito il primo arresto della sua crescita costante soltanto nel 2020, che a causa dell’emergenza sanitaria ha registrato solo 35,5 milioni di euro per 226mila presenze.

Il 2022 è però per gli esperti del settore l’anno della rinascita: previsioni di ripartenza sono condivise infatti dalla gran parte di destinazioni italiane che stanno portando avanti e finanziando operazioni di promozione legate a questo comparto che negli ultimi anni avevano trovato nel wedding una miniera d’oro per sé e per tutto l’indotto, ospitalità in primis.

Il wedding tourism è una voce importante certamente per l’industria dell’hotellerie - in grado di offrire sia ospitalità nelle camere che location attrezzate per nozze di ogni genere, a seconda di esigenze e costi – ma anche per tutte quelle figure che permettono di rendere indimenticabile il giorno del sì, dalla scelta dell’abito sartoriale alla musica.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacometti

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