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Taiwan: 'la Cina può bloccare porti e aeroporti'

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Il governo di Taipei lascia trapelare forte allarmismo di fronte alle pressioni da parte dei cinesi

Il governo di Taiwan fa i conti e capisce che la morsa attorno all'isola da parte del colosso cinese sta diventando insostenibile. Ben 554 incursioni aeree cinesi tra settembre 2020 e lo scorso agosto, tant'è che le forze armate cinesi sono in grado di bloccare i principali porti e aeroporti di Taiwan. Il nuovo allarme arriva dal ministero della Difesa dell'isola, secondo quanto riportano i media della regione. Taiwan, per la quale di recente il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito l'obiettivo della "riunificazione", avverte su quella che considera una "grave minaccia" per la sicurezza nello Stretto di Taiwan.

L'ultimo rapporto del ministero della Difesa accusa la Cina per 554 "intrusioni" di aerei militari cinesi nella cosiddetta zona di identificazione della difesa aerea (Adiz) tra il settembre del 2020 e lo scorso agosto.

Taiwan, sintetizza l'agenzia Dpa, punta a una "difesa resiliente" per far fronte a un crescente impiego di tattiche per sfidare lo status quo ('zona grigia') da parte della Cina, che vanno dai sorvoli dello spazio aereo di Taiwan alla guerra cibernetica. Nella prefazione del rapporto, 200 pagine, il ministro della Difesa, Chiu Kuo-cheng, afferma che la Cina non ha rinunciato all'opzione di ricorrere all'uso della forza contro l'isola e mette appunto in guardia dalla "grave minaccia" alla sicurezza nello Stretto di Taiwan. Taipei punta così a "una forza di combattimento multifunzionale" e "rapida" e a una "difesa nazionale robusta" per dissuadere Pechino da un conflitto. Chiu cita l'impegno per una "difesa autosufficiente". L'agenzia Cna sottolinea come per la prima volta il rapporto sia stato diffuso contemporaneamente in cinese e inglese.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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