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Zelensky oggi a Tokyo e Parigi mentre in Italia è polemica

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Il premier ucraino continua le videoconferenze mentre il sindaco di Milano Sala entra a gamba tesa sui 300 parlamentari assenti. La Gelmini minimizza

Continua il tour in videoconferenza di Zelensky in giro per il mondo. Infatti il presidente ucraino interviene oggi è in collegamento video ai parlamenti di Tokio e di Parigi. Il discorso ai deputati nipponici inizerà alle ore 18 locali e durerà una decina di minuti. L'intervento all'Assemblea Nazionale francese è previsto per le 15.

Ma non si spegne l'eco delle polemiche in Italia per la mancata presenza di alcuni parlamentari durante il collegamento con Zelensky che è intervenuto a Montecitorio. "Non facciamo finta di niente, ieri è stata scritta una pagina buia per il nostro Paese. Zelenski, che è supremo rappresentante di un Paese martoriato dall'esercito di Putin, parla di questa terribile guerra e più di trecento parlamentari se ne stanno altrove" scrive in un post su Instagram il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

"Parlamentari - prosegue Sala - profumatamente pagati per comprendere e poi agire per il bene dell'Italia. Mentre una moltitudine di volontari e amministratori locali danno l'anima per accogliere profughi ucraini".

Una polemica rintuzzata dal ministro Gelmini. Sui 300 assenti "è stata data una lettura non corretta. Sicuramente in Parlamento c'è stata qualche voce discordante ma non è che siccome ci sono 300 assenti sono 300 persone in disaccordo. La ragione è molto semplice: in aula mille persone non ci stanno, i banchi erano pieni come quando si è ascoltato il presidente Mattarella. Io ho visto un Parlamento gremito, poi è chiaro che era una seduta comune, Camera e Senato, ma non ci potevano stare tutti i deputati e senatori. Io ho visto un clima di assoluta partecipazione rispetto all'intervento del presidente Zelensky e anche alla parole di Draghi" ha detto Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, intervenendo su Radio 24.

"Poi c'è qualche voce in dissenso ma non ascriverei le 300 persone che non ci stavano in aula con 300 persone in disaccordo rispetto alla linea del governo", sottolinea Gelmini. "Rispetto a Putin io non vedo alcuna ambiguità o vicinanza, in passato da Berlusconi a Prodi si è tenuto un rapporto di collaborazione con l'Europa e di maggiore vicinanza rispetto alla Russia. Nessuno avrebbe immaginato l'azione che Putin poi ha messo in campo: io ho visto il fronte parlamentare assolutamente compatto. L'Italia - prosegue il ministro - non ha nessuna intenzione di cedere alle minacce, nè di dividere il fronte, ci siamo schierati saldamente al fianco dei Paesi dell'Unione e della Nato e questa compattezza insieme all'eroica resistenza degli ucraini ha reso le cose più complicate per Putin. E le sue minacce sono francamente un segnale di debolezza".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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