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Zelensky pronto a cancellare la Russia

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Il premier ucraino firma la legge che vieta i nomi geografici che ricordano la Russia. Intanto gli 007 inglesi percepiscono crisi a Mosca

Il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato una legge "Sui nomi geografici" riguardanti la toponomastica e l'uso dei nomi geografici nelle città dell'Ucraina. La legge proibisce di dare a siti nomi che simboleggiano o glorificano la Russia o la commemorano, nonché date, eventi, e personaggi che hanno compiuto aggressioni contro l'Ucraina (o un altro paese), o che ricordino politiche e pratiche totalitarie relative alla persecuzione per aver criticato il regime totalitario sovietico e regimi russi, compresi gli ucraini nei territori temporaneamente occupati.

La legge - scrive il sito web della Verkhovna Rada - dovrebbe garantire la riduzione dell'influenza della Russia sulla politica interna dell'Ucraina e sulla visione del mondo degli ucraini, creare i prerequisiti per rendere impossibili le attività di propaganda russa e accelerare la de-sovietizzazione.

La Russia "fatica a mantenere la coerenza" nella sua "narrativa" usata per "giustificare la guerra in Ucraina: che l'invasione sia analoga all'esperienza sovietica nella Seconda Guerra Mondiale". E' quanto rileva l'aggiornamento dell'intelligence britannica nel rapporto quotidiano sulla situazione in Ucraina diffuso dal ministero della Difesa di Londra.

"Il 18 aprile - si legge - i media ufficiali russi hanno annunciato l'annullamento per motivi di 'sicurezza' della marcia del 'Reggimento degli immortali'" e gli esperti britannici tendono ad attribuire la decisione che riguarda la Giornata della Vittoria non tanto alle ragioni manifestate da Mosca quanto alla preoccupazione delle autorità che alcuni partecipanti possano evidenziare "la portata delle recenti perdite russe" in Ucraina.

Questo, rileva l'aggiornamento, arriva dopo le recenti affermazioni del fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che ha messo pubblicamente in dubbio la presenza di "nazisti" in Ucraina, "andando contro la giustificazione della Russia per la guerra", per l'avvio della "operazione militare speciale" nel febbraio dello scorso anno. E, prosegue la valutazione, "le autorità hanno continuato a tentare di unire l'opinione pubblica russa attorno a miti polarizzanti sugli anni '40".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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