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Zelensky a Sanremo: sì o no?

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La politica fa spettacolo ma si divide: chi dice che sia propaganda di guerra chi un aiuto all'Ucraina

Guerra e spettacolo a braccetto. Continua a suscitare polemiche la presenza del premier ucraino Zelensky al festival di Sanremo. 

"L’annunciata presenza di Zelensky al Festival di Sanremo è inopportuna e appare mera propaganda di guerra". Lo scrive su Twitter Luigi de Magistris, portavoce di Unione Popolare ed ex sindaco di Napoli. "Se si vuole sostenere il popolo ucraino e parlare finalmente di pace e non solo di armi e guerra - aggiunge de Magistris - si dia la voce, cantata o parlata, ad una mamma ucraina ed una russa".

"Zelensky a Sanremo? Penso possa essere un momento di grande coinvolgimento, di chiarificazione, di informazione, come sempre è stato per il Festival, penso sia un dato positivo". Così Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fdi, ospite di Agorà, su Rai 3.

”Giusto il sostegno all’Ucraina. Diciamo che bisognerebbe, sarebbe bene, parlare un po’ meno di armi e magari un po’ di più di canali diplomatici da aprire. La gente da quello che sentiamo comincia ad essere un po' stanca di sentire sempre parlare di armi, armi, armi. Qui ci sono le condizioni economiche, aumentano i generi alimentari, la benzina, questo e quell’altro, insomma sa cosa si dice in questi casi 'Vox populi, vox dei'". Queste le parole di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ad Agorà Rai Tre. "Più volte ho sottolineato anche in Aula che l’Italia potrebbe veramente avere un ruolo centrale nella costruzione di un percorso di pace, intanto magari chiamando anche in causa l’Onu", aggiunge il leghista. "E l’Italia potrebbe avere questo ruolo di costruire, cercare di costruire questo tavolo grazie anche alla diplomazia vaticana", conclude.

 

1 anno fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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