Quel veloce ritorno alla normalità
Lo confesso. Sono giorni che non leggo né riporto sul giornale che dirigo i numeri del Covid. Strategia dello struzzo?
Lo confesso. Sono giorni che non leggo né riporto sul giornale che dirigo i numeri del Covid. Strategia dello struzzo? Semmai, voglia di tirare fuori la testa. Con tre dosi in corpo, con i contagi in calo, con Omicron meno tragico dei suoi fratelli, col sole di febbraio che fa a sportellate con le nuvole, mi affaccio alla finestra della cronaca di una settimana appena lasciata alle spalle con energia rinnovata e con fiducia verso il domani. L’elezione del presidente Mattarella, l’avvilente teatrino della politica parlamentare, gli studenti in piazza a protestare un legittimo esame, i vertiginosi rincari di gasolio e benzina, la giornata dello spreco alimentare e la maggiore sensibilità verso una corretta alimentazione, l'estremo saluto a un'icona del cinema come Monica Vitti, il festival di Sanremo che sembrava l’appuntamento quotidiano con la Nazionale ai Mondiali di calcio, le conseguenti dispute sulla frivolezza, sulle parole, sull’outfit di ospiti e cantanti. Ah, normalità, quanto mi sei mancata!
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