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Mattarella ricorda il 25 aprile citando l'Ucraina

4 Novembre 2021 Mattarella

Il presidente della Repubblica celebra la Liberazione sottolineando la solidarietà espressa e praticata a favore degli ucraini

"L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d'Arma, nella ricorrenza del 77/mo anniversario della Liberazione.

"Il 25 aprile -ha ricordato il Capo dello Stato- rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale. Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista. A pagare furono, come non mai, le popolazioni civili, contro le quali, in un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi, si scagliò la brutalità delle rappresaglie. Fu, quella, una crudele violenza contro l’umanità, con crimini incancellabili dal registro della storia, culminati nella Shoah".

"Un’esperienza terribile; che sembra dimenticata, in queste settimane, da chi manifesta disinteresse -ha lamentato Mattarella- per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli".

"La solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito" ha ribadito il Presidente della Repubblica nella ricorrenza del 77/mo anniversario della Liberazione.

"Dal 'nostro' 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace -ha puntualizzato il Capo dello Stato- non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità e di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire".

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"La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei -e condivisa per molti decenni- non può essere rimossa né cancellata. Sappiamo anche -ha ribadito Mattarella- che la libertà non è acquisita una volta per sempre e che, per essa, occorre sapersi impegnare senza riserve. Vale ovunque. In Europa come in Italia".

"Lottare contro la sopraffazione, in aperta violazione del diritto internazionale , scongiurare ulteriori morti e sofferenze di un popolo aggredito, è una causa comune che ci interpella e ci vede impegnati. Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, primo fra tutti quello di poter vivere in pace, è il forte messaggio che ci consegna la Resistenza". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d'Arma, nella ricorrenza del 77/mo anniversario della Liberazione.

"Il convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria, unitamente alla consapevolezza dell’importanza della democrazia, all’affermazione coraggiosa e intransigente del rispetto della dignità umana, al rifiuto di ogni razzismo, alla fedeltà ai propri ideali, sono i valori -ha ricordato il Capo dello Stato- che ci sono stati affidati dalla Liberazione; e che avvertiamo di dover trasmettere ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai giovani europei perché si scongiuri l’inescusabile atrocità della guerra".

"È un compito -ha concluso Mattarella- che ben conoscono le Associazioni che voi rappresentate quello di creare un collegamento tra le generazioni, per dare continuità a quei valori, perché il ricordo e l’esempio non vengano cancellati dal trascorrere del tempo o da improvvisate ricostruzioni che sovrappongono pregiudizi ai fatti".

2 anni fa
Autore
Dini Federico

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