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Governo, Mario Draghi continua a suon di voti di fiducia

Mario Draghi, conferenza stampa dopo Consiglio dei Ministri del 2 settembre 2021

L’esecutivo Draghi già 17 voti di fiducia, 2,4 al mese, secondo dopo Monti e nelle prossime ore si arriverà a 20 con media di 2,8

Se qualcuno si era meravigliato della frequenza con cui il Governo Conte bis, ma già anche il primo esecutivo targato M5S con la Lega, aveva fatto ricorso al voto di fiducia del Parlamento, ovvero un voto che, se non raggiunge la maggioranza, apre automaticamente la crisi di governo, il Governo Draghi va ben oltre quelle medie e entro oggi arriverà a quota 20 voti di fiducia,

Con 17 voti di fiducia in sette mesi, senza considerare quella posta all'atto dell'insediamento, il Governo di Mario Draghi viaggia con una media di 2,4 al mese, secondo solo all'esecutivo di Mario Monti, in un raffronto basato sulle ultime tre legislature. Ma l'attuale Esecutivo potrebbe avviarsi a battere il record, visto che già nelle prossime ore sono attesi altri tre voti di fiducia, che porteranno il numero complessivo a 20 e la media a 2,8.

Dopo i 262 sì, i 40 no e i due astenuti e i 535 sì, i 56 no e i 5 astenuti, con i quali l'attuale premier e i suoi ministri ottennero la fiducia, rispettivamente, al Senato il 17 febbraio e alla Camera il giorno dopo, le Assemblee di Palazzo Madama e Montecitorio sono state chiamate come detto in altre 17 occasioni a rinnovare il proprio consenso su provvedimenti di iniziativa governativa, sempre su decreti legge fatta eccezione per i disegni di legge di riforma della giustizia penale e civile.

Nelle prime due occasioni è stata la volta del Senato su testi ereditati dal precedente Governo: il decreto milleproroghe (25 febbraio, 222 favorevoli, 23 contrari, 7 astenuti) e il decreto sulla riforma del Coni (10 marzo, 214 a favore, 32 contro, 4 astenuti).

Il 28 aprile è stata invece la Camera con 458 sì e 52 no a votare la fiducia sul decreto che ha stabilito il rinvio in autunno delle elezioni comunali, regionali e suppletive. Poi una doppia fiducia sul decreto legge sostegni: al Senato il 6 maggio (207 sì, 28 no e 5 astenuti), alla Camera il 18 (472 sì, 49 no e 2 astenuti).

Dopo i 466 sì, i 47 no, con un astenuto, della Camera l'8 giugno sul decreto riaperture, nuova doppia fiducia sul dl sostegni bis: alla Camera il 14 luglio (444 favorevoli e 51 contrari), al Senato il 22 (213 a favore, 28 contro e un astenuto).

Ancora un doppio passaggio per il decreto legge sul Recovery: alla Camera il 23 luglio (350 sì e 44 no), al Senato il 28 ( 213 i sì, 33 i no). Poi il 2 agosto i due voti di fiducia della Camera su altrettanti articoli del ddl Cartabia di riforma della giustizia penale: 462 sì, 55 no e un astenuto; 458 sì, 46 no e un astenuto.

In mezzo la fiducia del Senato, il 29 luglio, sul decreto legge sulla Pubblica amministrazione (168 a favore e 9 contrari), con replica alla Camera il 5 agosto (386 a favore, 43 contrari).

Stesso copione con la ripresa dei lavori parlamentari dopo le vacanze estive: fiducia al Senato il 15 settembre sul decreto legge green pass 1 (189 sì, 32 no e 2 astenuti), quindi ieri doppietta: a Montecitorio sul dl green pass bis (413 a favore e 48 contrari) e a Palazzo Madama sulla riforma del processo civile (201 sì e 30 no). E nelle prossime ore sono attesi altri tre pronunciamenti del Senato, due sulla riforma del processo penale e l'altro sul dl green pass bis.

In media quindi 2,4 voti di fiducia al mese, che tra poche ore saliranno a 2,8, un dato che nelle ultime tre legislature, in base a dati elaborati da Openpolis, pone il Governo Draghi subito dopo quello di Mario Monti, che guida la classifica con 3 voti di fiducia al mese, e di poco davanti al Conte due, che ha una media di 2,25. Seguono i Governi Gentiloni (2,13), Renzi (2), Letta (1,11), Berlusconi quattro (1,07), Conte uno (1).

I provvedimenti dell'attuale esecutivo approvati con doppio voto di fiducia sono stati invece 4 (ma presto diventeranno 6). Anche qui un'elaborazione di Openpolis offre un raffronto con i Governi delle ultime tre legislature. Questa classifica è guidata da Renzi (22 testi), seguito dal Conte 2 (15), Gentiloni (11), Conte uno (4 come Draghi), Letta (1). 

 

2 anni fa
Autore
Luca Morazzano

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