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La moda fa i conti con la sostenibilità e l'energia

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Il presidente di Confindustria Moda, Ercole Botto Poala, commenta 'fondamentale il dialogo aperto con le istituzioni'

Il presidente di Confindustria Moda, Ercole Botto Poala, commenta con soddisfazione il tavolo della moda: "Siamo molto soddisfatti della ripartenza del tavolo della moda - sottolinea -. Avere un dialogo aperto con le istituzioni è fondamentale sia per filiera del Tessile, Moda e Accessorio, perché sia messa nelle condizioni di crescere ed essere competitiva a livello globale, sia per tutto il sistema Paese, perché supportare la crescita del nostro settore vuol dire stimolare quella di tutto il territorio italiano".

Questo, fa notare il numero uno di Confindustria Moda, "perché il nostro settore è in grado di portare ricchezza in maniera inclusiva, diffusa in ogni regione: non solo le nostre imprese sono distribuite lungo tutto lo stivale, con distretti produttivi di eccellenza praticamente in ogni regione, ma un recente studio del Censis ha evidenziato come per ogni euro pubblico investito nel settore, il Tessile, Moda e Accessorio sia in grado di generarne tre per il sistema Paese".

Il 2022, osserva ancora Botto Poala, "è stato un anno complesso: il nostro fatturato è cresciuto in maniera importante, superando i 100 miliardi di euro, ma il boom dei costi energetici e delle materie prime ha avuto un impatto drammatico sui costi, causando una grave erosione degli utili che mette a rischio la nostra capacità di investire per poter rimanere competitivi". Le principali aree di intervento individuate ed abbiamo evidenziate al governo "sono molto immediate e concrete", come la riduzione e stabilizzazione dei costi energetici. "Non solo hanno causato l’erosione dei margini già evidenziata, ma la continua fluttuazione ha reso complesso se non impossibile fissare prezzi di listino e definire business plan" evidenzia Botto Poala.

E ancora, la riforma del mondo del lavoro, "a partire dal taglio del cuneo fiscale, in modo da poter supportare i lavoratori gravemente in difficoltà a causa dell’aumento dell’inflazione e riuscire a garantire stipendi più competitivi, rendendo più facile la capacità di attrarre talenti". C'è poi il capitolo tutela dell’eccellenza. "Qualità, originalità e distintività hanno reso la moda italiana e i suoi prodotti vincenti sui mercati globali - spiega Botto Poala - e perciò occorre un sistema di controlli e vigilanza sul settore, a tutela delle produzioni industriali e dal rischio di contraffazione". Importante anche la riforma fiscale.

"Promuovere una fiscalità amica per investimenti, anche privati, rivolti sia a ricerca e sviluppo su design ed innovazione estetica, sia a innovazione e sostenibilità - spiega Botto Poala -. È necessario promuovere l’adozione di fonti di energia sostenibile e l’applicazione dei principi di circolarità, ad esempio tramite la creazione di reti di riciclo, l’installazione di macchinari che favoriscano il recupero dei prodotti e abbattano le emissioni".

E conclude: "Le richieste che portiamo avanti, in molti casi, necessitano interventi e riforme non semplici da realizzare nel breve periodo. È tuttavia necessario avviare un percorso che permetta di fare una programmazione di lungo periodo e procedere in un percorso di riforme che permettano una maggiore competitività di tutto il sistema. Ciò che ci auguriamo è che questo Governo possa dare questa stabilità politica, in modo da avviare una programmazione strutturata che possa andare avanti nel tempo, consentendo anche agli industriali di fare piani che abbiano un senso per tutto il Paese".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacomelli

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