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Il Qatar non ci sta: contro di noi critiche razziste

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Il segretario generale del Comitato organizzatore, Hasan Al Thawadi, ha definito "deplorevole" le critiche nei confronti del Qatar

Si comincia oggi pomeriggio ma le critiche sono all'ordine del minuto.

Doha denuncia "le critiche razziste, basate su pregiudizi e stereotipi", alla vigilia dell'inizio dei mondiali in Qatar, accusato di violazioni dei diritti umani e di abusi sui lavoratori, migranti a basso costo che sarebbero stati sfruttati per le opere legate alla Coppa del mondo. Il segretario generale del Comitato organizzatore, Hasan Al Thawadi, ha definito "deplorevole" l'ondata di critiche nei confronti del Qatar, primo Paese arabo a ospitare i mondiali di calcio, e ha espresso l'auspicio che l'evento possa "servire da piattaforma per costruire un ponte tra Oriente e Occidente".

"Questa Coppa del Mondo è probabilmente la più scritta e commentata, anche prima che sia stato dato il calcio di inizio. È profondamente deplorevole che molti di questi commenti siano stati orientati verso la disinformazione - ha accusato al Thawadi - nel rifiuto di comprendere sfumature e profondità, e spesso affidandosi a luoghi comuni razzisti basati su pregiudizi e stereotipi di lunga data sul Medio Oriente e sul mondo arabo".

Il segretario del comitato organizzatore di Qatar 2022 ha tuttavia assicurato di non volersi sottrarre alle "critiche costruttive": "Ci impegniamo direttamente e consideriamo ogni parola. Abbiamo fatto in modo che questo torneo sia un faro di progresso, contribuendo alle riforme del diritto del lavoro del nostro Paese, riconosciute a livello internazionale".

Al Thawadi ha espresso il punto di vista di Doha sui Mondiali, un evemto che "riteniamo debba servire da piattaforma per creare un ponte tra Oriente e Occidente, riconoscendo le nostre differenze e celebrando la nostra comune umanità attraverso la passione che alla fine ci unisce: il calcio". A questo proposito, ha sottolineato che la "bellezza" della Coppa del Mondo è "che attrae persone da tutti gli angoli della terra, da tutti i ceti sociali", e lascia "un'eredità di amicizia e comprensione che abbatte incomprensioni, pregiudizi e stereotipi".

Quindi la rivendicazione: "A dispetto di coloro che ritengono che il Qatar e il mondo arabo siano inadatti o immeritevoli di ospitare i Mondiali, i fatti suggeriscono che la gente non è d'accordo: il 97% dei biglietti è stato venduto. E il Regno Unito è tra i primi cinque mercati per queste vendite". 

 

 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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