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Tecnologia e IA contro gli infortuni sul lavoro

Norme e sicurezza in cantiere

Tante le idee per abbassare i rischi di incidente ma servono investimenti

Bracci robotici che si fermano automaticamente quando qualcuno si avvicina; visori per la realtà aumentata che consentono di prepararsi a situazioni di emergenza; intelligenza artificiale per monitorare i cantieri in diretta e cogliere prima che sia troppo tardi i segnali di pericolo; 'gemelli digitali' per testare che un ambiente sia sicuro: sono solo alcune delle innovazioni tecnologiche che possono rivoluzionare la salute e sicurezza sul lavoro. Un capitolo che spesso viene visto in una logica di meri obblighi da assolvere, invece che come un'opportunità di crescita, anche economica.

"Tutti gli studi fatti a livello governativo e sovra-governativo mostrano che sostanzialmente un euro investito in salute e sicurezza porta due euro, però questo messaggio alle aziende non arriva", dice all'Adnkronos il professore del Politecnico di Milano Guido Micheli, dal 2022 responsabile dell’area sicurezza e salute di Made Competence Center per l'Industria 4.0 e dallo scorso aprile unico ingegnere chiamato come consulente tecnico nella commissione parlamentare che si occupa delle condizioni di lavoro in Italia.

Un ruolo in cui "cerco di spingere perché si raccolgano e si mettano a disposizione delle aziende buoni esempi, non numeri di morti. L'azienda media non è turbata dal fatto che ogni giorno avvengano tre infortuni mortali, per non parlare dei circa mille feriti", spiega il professore. Il problema non è la scarsa sensibilità alla tragedia delle morti bianche, ma il fatto che ancorando la sicurezza a obblighi e divieti, si rischia di disincentivare la ricerca di soluzioni che al tempo stesso migliorino le condizioni di lavoro e aumentino la produttività. "Lo slogan 'safety first' non è corretto, bisogna progettare la sicurezza insieme a tutto il resto, nello stesso momento; non prima e non dopo", dice Micheli. Il rischio altrimenti è quello di "velocizzare una linea di assemblaggio con un braccio robotico, dimenticando che esiste un'interazione tra uomo e robot. Si risolve il problema della lentezza, ma si genera l'infortunio. E così, oltre al lavoratore infortunato, la linea, prima lenta, si fermerà del tutto".

Ma quanto costano gli investimenti tecnologici in salute e sicurezza? "In aziende piccole e medie il budget non è quasi mai la prima barriera. Il problema è non avere al proprio interno le competenze necessarie a sviluppare una soluzione", rivela il professore. E qui arriva in aiuto Made, che "raccoglie e mette a fattor comune tutto il meglio dell'innovazione tecnologica a oggi esistente in ambito di salute e sicurezza sul lavoro".

Fondamentale è anche il ruolo dei lavoratori, "i primi da cui raccogliere informazioni, malesseri e anche suggerimenti. Per poterlo fare, però, devono essere in condizioni di comfort", osserva Micheli. Da questo punto di vista è positivo che rispetto al passato ci sia più mobilità. "Prima si lavorava nella stessa azienda fino alla pensione. Oggi ci si muove tra aziende diverse, anche fuori dall'Italia, ed è questo che veramente alimenta la voglia di fare meglio, più - fa osservare il consulente della commissione parlamentare - che il dibattito pubblico sugli infortuni sul lavoro, raccontati spesso in modo spettacolare e fuorviante. Il lavoratore che legge di 'morti', 'disastri' e 'assassini' si risponde 'il mio datore di lavoro non è un assassino, quindi sono tranquillo'".

Potrebbe esserlo di più, però, se il suo 'gemello digitale' avesse sperimentato prima di lui la sicurezza del suo ambiente di lavoro, simulando le sue azioni. Realtà virtuale e realtà aumentata possono essere molto utili anche in ambito formazione, "per decenni puramente teorica e frontale, quindi poco efficace". Un esempio su tutti sono le esercitazioni anti-incendio, fatte in assenza di fiamme, fumo, calore e soprattutto stress. Basta un visore per la realtà aumentata per simulare tutte queste condizioni e prepararsi all'emergenza. Infine l'intelligenza artificiale, che "può aiutare moltissimo nel monitoraggio degli ambienti tramite sistemi di videocamere. Può percepire ad esempio se un lavoratore ha una postura diversa dal solito: magari oscilla, perché sta per avere un collasso". Un infortunio tra i più comuni d'estate nei cantieri. La tecnologia può consentire d'intervenire prima che diventi mortale.

17 Ottobre
Autore
Eugenio Scribani

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