Giubileo, Piantedosi spiega il piano sicurezza
Il Ministro: "così lo difenderò dal pericolo terrorismo, attenzione altissima"
"Roma è un obiettivo che viene riscontrato dagli analisti su tutti i canali su cui si trasmettono messaggi ostili da parte dell’islamismo radicale. Manteniamo un’attenzione altissima". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in una intervista a Il Tempo, relativamente ai rischi di attentati terroristici in occasione del Giubileo. "Dal 7 ottobre in poi, ovvero da quando il clima si è surriscaldato, abbiamo utilizzato alcuni strumenti che ci hanno consentito di controllare i soggetti considerati sospetti. Abbiamo espulso 107 persone - spiega - con un sistema preventivo. Soggetti solitari che vengono incoraggiati, attraverso la propaganda sul web, a compiere azioni che avrebbero lo stesso clamore e pericolosità dei grandi gruppi terroristici".
Sul dramma di Corvetto, dice poi: "Questa indagine è anche a garanzia degli operatori. Non dobbiamo mai evocare un’immunità pregiudiziale per le forze dell’ordine ma nemmeno accettare giudizi sommari. Detto ciò, come si è visto anche dalle immagini televisive, bisogna ricordare che stavano facendo il loro lavoro mettendo a rischio la loro stessa incolumità. Un ragazzo ha perso la vita in modo tragico, ma i carabinieri non sapevano chi avevano di fronte, hanno dovuto fare un inseguimento lungo e complicato. È importante che le forze dell’ordine sentano attorno a loro una cornice d’opinione che apprezza il loro lavoro". Dalle statistiche sembra che siano gli stranieri irregolari a compiere certi tipi reati. "I dati sono oggettivi. In alcuni casi abbiamo punte del 60% di reati commessi da stranieri. Ciò non significa che l’immigrato abbia una propensione naturale o maggiore a compierli. Ma è il segno che un’immigrazione incontrollata, gestita dai trafficanti di esseri umani, non fa male solo agli italiani ma anche agli stranieri stessi".
"Quest’anno abbiamo avuto circa il 60% di sbarchi in meno rispetto al 2023, e meno 30% rispetto al 2022. È un risultato frutto di un lavoro complesso, a partire dalle collaborazioni coni Paesi di transito e di origine. Detto ciò, penso che contrastare l’iniziativa dell’Albania come stanno facendo le opposizioni sia miope, con toni a volte anche esagerati - continua Piantedosi - Sembra che siano il buco nero dei diritti umani, mentre invece è un’iniziativa su cui l’Italia anticipa quella che sarà la soluzione europea. L’obiettivo è il contrasto dell’immigrazione irregolare".
Le opposizioni sostengono che il nuovo codice della strada è repressivo e inutile. Il capo del Viminale al Tempo, spiega: "Il codice della strada è stato riformato facendo tesoro delle esperienze dei casi più recenti. È prevista la repressione di chi si mette alla guida sotto effetto di alcolici o stupefacenti, mi pare sia sacrosanto. Senza dimenticare che ci sono anche altre norme importanti, come quella per porre fine all’anarchia dei monopattini. La penalizzazione dell’uso dello smartphone è un altro esempio lampante di un codice che affronta le novità del nostro tempo".
"Non sarò candidato in Campania e non sono disponibile ad esserlo", dice poi in relazione alle illazioni che vedono il suo nome come prossimo candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Campania. "In precedenza ho avuto difficoltà a dirlo con questa nettezza perché questa domanda viene sempre accompagnata da apprezzamenti nei miei confronti che respingere al mittente brutalmente mi sembra supponenza. Gli elogi al mio lavoro credo siano il presupposto perché io resti al Ministero dell’Interno. Per due motivi. Primo: la coalizione di centrodestra ha abbondanti soluzioni sul territorio da proporre. Secondo: trovarmi al Viminale, seppure fra mille difficoltà, e iniziare a vedere i risultati positivi di ciò che stiamo facendo, è il mio obiettivo principale".
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