Anche Papa Francesco potrebbe dimettersi
Dopo Ratzinger potremmo avere un altro Pontefice che rinuncia al mandato per ragioni di salute
C'è tanta apprensione intorno a Papa Francesco per le sue condizioni di salute che da giorni lo costringono in Ospedale e che non permettono ancora ai medici del Gemelli di sciogliere la prognosi del Pontefice. Ciò apre a un'ipotesi. Papa Francesco potrebbe dimettersi "se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti". Ne è convinto il cardinale Gianfranco Ravasi che ne ha parlato a 'Non Stop News' su Rtl 102.5.
"Io penso che possa farlo, perché è una persona che, da questo punto di vista, è abbastanza decisa nelle sue scelte. Finora - ha ricordato il porporato - ha ritenuto di continuare la sua attività, anche quando, per esempio, c’è stata la difficoltà del ginocchio, che ha cambiato il normale stile di relazione della figura pubblica con l’intera comunità ecclesiastica mondiale. In quell’occasione, ebbe quella famosa battuta secondo cui si governa con il cervello e non con il ginocchio. Quindi, c’è sempre stata la tendenza a combattere e a reagire, ed è anche una scelta legittima, perché ha potuto affrontare perfino viaggi in condizioni assolutamente difficili e impegnative, come quello nell’Estremo Oriente".
"Tuttavia, è fuori di dubbio che, se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti - ha sottolineato - come lui ama fare, di poter comunicare in modo immediato, incisivo e decisivo, allora credo che potrebbe decidere di dimettersi".
"Situazione di salute non critica, Bergoglio è abituato a combattere"
Quanto alle condizioni di salute del Pontefice "si osserva una sottile ripresa - ha osservato Ravasi - . Considerando un organismo abituato lungamente a combattere, si può dire che tutta la sua vita è stata quasi sempre in tensione. Quindi, è un organismo abbastanza forte. Le notizie verranno fornite di momento in momento, in una situazione che, comunque, rimane complessa. Tuttavia non critica, come sospettato da alcuni mezzi di comunicazione. È una condizione che tutti possono comprendere, considerando l’esperienza di avere parenti anziani che, quando colpiti da una polmonite, non reagiscono come un giovane di 20 o 30 anni".
"L’apprensione c’è stata, è vero, soprattutto quando si è manifestata la sindrome della polmonite bilaterale - ha ammesso il cardinale - che, in una persona con un polmone a cui è stato asportato un lobo in passato, rappresenta evidentemente una situazione piuttosto difficile da superare. Tuttavia, sembra che ora l’orientamento generale sia più positivo, considerando una struttura fisica complessivamente forte e abituata a superare interventi impegnativi".
"Quel momento di preoccupazione è naturale - ha aggiunto - ma è stato anche enfatizzato in modo particolare. Io uscivo dal Vaticano l’altra sera e già una giornalista mi chiedeva se avessi visto rientrare il Papa a Santa Marta per un motivo non positivo. Invece no, tutto normale".
"Presenza forte contro il pontificato di Francesco"
"Sulle speculazioni riguardanti le condizioni di salute del Papa, concretamente - ha affermato Ravasi - non ho un’esperienza così diretta; non percepisco questo clima. Direi che si tratta più di un fenomeno legato alla rete e alla comunicazione di massa, caratterizzato da una tendenza quasi bipolare. C’è una presenza forte che reagisce contro questo pontificato: pensiamo, ad esempio, agli Stati Uniti, dove esistono, soprattutto nell’ambito dell’infosfera, queste reazioni. Tra l’altro, la tensione all’interno della Chiesa è sempre stata un fenomeno presente sin dalle sue origini".
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