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Garritano non basta: il Frosinone si arrende al Benevento

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La squadra di Grosso paga la prestazione sottotono di qualche elemento e subisce le ripartenze dei sanniti, perdendo 2-1

Le streghe sono tornate e chi paga è il Frosinone. L'undici del dead man walking Caserta risorge e supera 2-1 i ciociari. Il risultato è quello che non ti aspetti alla vigilia: di fronte c'è il lanciatissimo Frosinone, consolidato in settimana da 4 arrivi top in ogni reparto del campo (Sampirisi e Mazzitelli dal Monza, Ravanelli dalla Cremonese e all'ultimo minuto Insigne proprio via Benevento), mentre i giallorossi sono reduci da avvilenti polemiche interne tra presidente e allenatore, oltre che da prestazioni opache.

Caserta, consapevole del suo destino appeso a un filo, disegna un 3-5-2, con le chiavi della difiesa affidata a Glik, la terra di mezzo a Letizia, Karic, Viviani, Acampora e Masciangelo, in avanti la coppia Forte-La Gumina; il Frosinone risponde col 4-2-3-1, Cotali e Oyono sulle fasce, per vie centrali Lucioni e Szyminski, Kone e Boloca a fare da diga e costruire, Garritano, Caso e Rohdén a supporto di Moro. 

E non è un caso che a livello teorico la vigilia venga rispettata: i ciociari dettano tempi e ritmi, spaventano Paleari con Rohdén (3') e Caso (7') dalla distanza, tant'è che Caserta arretra il baricentro della sua squadra, quasi in balia degli ospiti, che continuano a macinare gioco e occasioni (ancora Caso al 13' ma Barba salva sulla linea). Poi, quando credi che il vantaggio giallazzurro sia maturo ecco la grande occasione per i sanniti (19'): Lucioni scambia La Gumina per il pallone e ingenuamente lo stende in area, ma sul dischetto Turati decide di mantenere lo 0-0, resta immobile e riceve il pallone teelfonato da Forte. Il penalty sciupato dà maggiore carburante e convinzione al Benevento, con la mediana che cresce con le azioni di Masciangelo e Acampora, finché dopo un break di Rohdén (32') è proprio un suggerimento di Masciangelo a imbeccare la spizzata vincente di Forte, sgusciato via a un Lucioni fotocopia sbiadita di una settimana fa. Così al 35' il Benevento si porta in avanti, cancellando anche lo zero dalla casella delle reti realizzate, rischiando di andare al riposo col doppio vantaggio: è ancora Forte in mischia a battere Turati ma il Var dice di no.

Nella ripresa Grosso insiste con la stessa formazione dello start, ma il Frosinone annaspa, Kone e Boloca sembrano incollati nel pantano sannita, Moro richiede attenzione ma è un terminale solitario, ma il pari (meritato, anzichenò) arriva al quarto d'ora: Rohdén (chi sennò?) inventa per Garritano che fulmina Paleari: è 1-1 (60'). Grosso si sfrega le mani, ma il sorpasso arriva per nome e per conto del Benevento. Forte flirta con La Gumina, Turati respinge e il tap-in dello Squalo è ancora vincente: 2-1 dopo 2' dal pari ciociaro. Caserta capisce che la dea bendata lo assiste, così concede subito ossigeno alla squadra cambiando le carte in mediana (dentro Tello e Foulon per gli stremati Acampora e Masciangelo). Anche Grosso comprende che deve rivoluzionare il suo credo tattico spedendo dentro Mulattieri e Ciervo oltre che Lulic sostituendo Boloca, Rohdén e Caso, disegnando così un classico 4-4-2 con boe Moro-Mulattieri. Il Frosinone invece di riorganizzarsi però si smarrisce, si innervosisce, appare quasi disorientato, pareggia anche (74') ma Garritano è out per una questione di millimetri, poi impatta le reti annullate un tocco galeotto dello scolaretto Tello vanificando gli sforzi di La Gumina (81'). Il Frosinone produce palloni per forza d'inerzia, Grosso tenta la carta Bocic, richiama Moro per Borrelli, Ciano entra ma è in forza ai giallorossi, poi è il solito Garritano a strozzare in gola l'ipotesi pareggio: prima un suo tracciante sbatte su Barba (87'), poi Paleari gli dice no su un traversone al vetriolo (90'). Arriva il fischio finale, al Frosinone restano i tanti palloni spediti dalle parti di Paleari (11, di cui 6 nello specchio, di gran lunga maggiori rispetto ai padroni di casa, che ne scagliano 7 e nei 4 tra i pali trovano 2 reti e un rigore), ma zero punti. Rimpianti? Tanti, ma ora Grosso potrà ripartire dai nuovi innesti. La settimana di avvicinamento al match col Como vivrà di questi inevitabili cambiamenti. 

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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