La camera da letto sinonimo di libertà
Cambia la stagione e dobbiamo regolare la nostra stanza che ci accoglie con la natura e i giusti colori
È settembre, si rientra. Dovremmo essere riposati, pronti ed attivi e invece? Questa volta avremmo preferito, forse, restare a farci baciare dal sole. Lungo la strada del rientro, forse da una vacanza fuori o da una giornata al mare, si ambisce la casa, dolce casa.
Casa propria e la nostra camera da letto.
Bello stare in hotel ma la nostra camera, per quanto piccola, caotica, stropicciata, o ariosa è il “nostro luogo”.
Una volta in camera da letto tutto il mondo resta fuori. Il mio consiglio è sistemare la propria camera, per il riposo, per la vostra intimità.
Sarà ora di stagionalizzare e divertirci con nuovi tessuti e tirar fuori la coperta del cuore. Questo è il momento per dare una tinteggiata, cambiare le tende e scegliere colori più avvolgenti che ci coccolino di più. Anche la nostra camera fa il “cambio armadio”.
Per ognuno, questo luogo ha una valenza particolare e la storia della camera da letto è davvero affascinante. In Egitto le prime testimonianze non ci raccontano dell‘esistenza di un vero e proprio “letto”. Si trattava di una struttura rettangolare, in genere di legno, ai cui estremi si trovano decorazioni di animali sacri, in genere il cane ricavato interamente in una grande raffigurazione lignea. Realizzato in legno, era arricchito da ornamenti bronzei: il "letto tricliniare" nato in Grecia, oltre che per dormire, veniva utilizzato anche per banchettare e con il nome Fulcrum lo troviamo molto simile nell’antica Roma. Semplice e raramente decorato con intagli, il letto medievale si presentava piuttosto alto, e piuttosto corto, la forma era funzionale alle persone infatti non molto alte e per questo vi era sempre la presenza di un gradino mobile. La storia ci racconta che era opportuno assumere durante il riposo una posizione il più possibile eretta per essere più lontano dal pavimento, viste le condizioni igieniche precarie. Il letto moderno nacque nel ‘400 e con esso anche l’idea di sfruttare il letto come contenitore per la biancheria, La struttura era unita su tre lati a cassoni e cassapanche, in più aveva testiera decorata e pediera. Il letto cinquecentesco era esageratamente largo e lungo per mostrare il fasto del suo fruitore, si conservava l’uso di riposare in posizione eretta per le medesime motivazioni e inoltre per motivi di digestione, vista la necessità di riposare dopo abbondanti banchetti. Numerosissimi anche cuscini al capo del letto.
Insomma quanto si stesse bene nella propria camera da letto lo dimostrano quadri, incisioni e ogni tipo di testimonianza storica. La camera da letto è il luogo dove ci svestiamo di ogni sovrastruttura, dove ci sentiamo liberi di essere noi stessi. In camera da letto siamo a nostro agio. In Francia venne coniato a tal proposito un termine nel 1382: ”calfeutre“, ossia tapparsi in casa, addirittura indossando indumenti ridicoli, con la parola d’ordine libertà. Detto questo, non resta altro che aprire le finestre e cambiare le lenzuola e inserire le coperte leggere. Coralli e decorazioni marine lasceranno spazio ai plaid realizzati in filati di lana, tartans, tweed si adageranno a piè di letto, cuscini d’arredo lo ripopoleranno e le tende saranno più pesanti. I colori che dovremmo iniziare ad introdurre sono i colori della terra, come i verdi bruciati. Potremmo addirittura pensare di tinteggiare una sola parete della camera, quella retrostante il letto o quella dov’è la finestra. Vi consiglio un rosa antico saturo, un carta da zucchero o anche tinte dal fango al verde. La luce che entrerà tra poco più di un mese sarà diversa e dovrà scaldarci. Il libro preferito sul comodino, una caramella di cacao, una spruzzata dell’essenza che ci siamo riportati dal viaggio e “la nostra camera è pronta".
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