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Il sogno del centravanti da sfondamento: arriva Cheddira?

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Il Frosinone è alla ricerca di un terminale offensivo: in dirittura il marocchino? Intanto il colpo è stato Retegui del Genoa

La straordinaria bellezza nel mondo del calcio è rappresentata dal gol del centravanti. Da prassi, o di rito, un’intera squadra lavora per lui. Solo per lui, colui che deve finalizzare l’intero costrutto di una banda di fantasisti, di operai, di picchiatori, di numeri uno che vivono una singolare solitudine. Certo, il calcio nel tempo s’è evoluto, dal centravanti di sfondamento all’eplosione del falso nueve fino al ritorno del tridente, cambiano mode e mutano tendenze ma la passione che anima i tifosi del calcio è indirizzata fortemente verso il centravanti, quello che di solito indossa(va) la maglia numero 9. Gioia e delizia (ma anche croce, per via di clamorose reti ciccate davanti alla porta...) il centravanti è sogno e incubo, quindi inevitabile ossessione di una tifoseria.

Con l’imminente prima della serie A, si è scatenato anche il mercato del Frosinone: pare così, che oltre il secondo portiere Cerofolini (spicci di presenze nelle ultime due stagioni tra Alessandria e Fiorentina), siano in dirittura d’arrivo giocatori che dovrebbero alzare la proposta qualitativa del calcio ideato dal tecnico Di Francesco, vale a dire il centrocampista argentino Barrenechea (perno della Juventus Next, 3 presenze con Allegri), il centrale difensivo brasiliano Lusuardo e, finalmente, la punta centrale Cheddira, lo scorso anno mattatore del Bari (17 reti su 31 presenze) e un quarto posto col Marocco ai Mondiali Qatar 22.

Con l’albanese Cuni ancora corpo estraneo al progetto di DiFra e con Borrelli funzionale ma in ritardo di preparazione atletica, urge un centravanti di peso, veloce, che sappia costruire, giocare di sponda, vedere la porta e metterla dentro, perchè il calcio è vero che è diventato scienza ma resta quello sport in cui è necessario segnare una rete in più degli avversari per vincere la sfida. E l’urgenza probabilmente è stata colmata con l’affare chiuso dal dt Angelozzi che ha convinto il centravanti marocchino ad abbandonare Bari e approdare in serie A.

Strano calciomercato è stato quello di questa estate. Hanno tenuto banco le punte. E non stentiamo a capirne il perché. Dapprima si è scatenata una sfida da ultimo sangue per Frattesi, che a un certo momento era divenuto più fondamentale di Messi in uno scacchiere offensivo, poi abbiamo assistito alla pantomima farsesca e un poco cialtronesca di Lukaku (Inter? No, Juventus. Anzi, no Arabia. No, forse meglio un club di Londra...), così l’Inter ha ripiegato su un giovane dal cognome illustre (Thuram) e su un giocatore che 13 anni fa aveva sonoramente bocciato come Arnautovic.

Ma è stata soprattutto l’estate di Scamacca: dal suo quasi imminente ritorno alla Roma al passaggio all’Inter fino alla virata verso l’Atalanta, che si conferma una squadra che quest’anno non si accontenterà della rincorsa in zona Champions. Però, il vero colpo in canna l’ha messo, e sorprendentemente, il Genoa: forte del ritorno della passione della gente (26mila abbonati!), a disposizione del tecnico Gilardino (che di gol se ne intende) è arrivato Retegui, che è stato sedotto dal ct Mancini, avendolo scovato nel Tigre, dove la scorsa stagione in 48 presenze ha gonfiato la rete 30 volte. Un’intuizione che è scappata ai grandi club.

14 Agosto
Autore
Gian Luca Campagna

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