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  Una società a misura d'uomo. L'antropometrismo

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Le città, il paesaggio urbano, le case ed anche gli oggetti che ci circondano e che ci rendono più agevole la vita, sono tutti basati su una scala di misurazione, storicamente definita antropometrica.

Da sempre l'arte in generale si è servita della matematica e della geometria come strumento per la creazione. Gli  stessi numeri ebbero una finalità estetica quando vennero utilizzati da Fibonacci (matematico) nel 1202 per creare la famosa Sequenza e la Sezione Aurea, utilizzata in moltissime opere d'arte classica: consentirono entrambe di determinare le dimensioni e le corrispondenze tra le varie parti di un insieme (edificio o corpo umano) a partire da un modulo di riferimento i cui divisori o multipli determinano la lunghezza dei vari segmenti. Venne così riconosciuta nella sezione aurea un paradigma di proporzione estetica che si applicò oltre che in architettura anche in pittura e scultura. Queste arti furono sempre alla ricerca di un canone oggettivo per ottenere un effetto di armonia e di equilibrio e fin dai tempi più remoti  scelsero forme geometriche come il quasrato ed il cerchio per ottenerlo.

Il cerchio perfetto perchè simmetrico senza inizio ne fine rappresentava l'eterno, il cielo, Dio; il quadrato, figura stabile (che già nelle incisioni rupestri si riferisce ad un recinto, una casa, una città) indicava ciò che pertiene all'uomo, alla terra. L'armonia del corpo umano venne associata al rispetto della regola aurea e tutto ciò che è descrivibile in un rettangolo aureo viene definito “bello” perchè armonico. Quando Vitruvio (nel De Architettura) inscrive la figura dell'uomo nel quadrato (homo ad quadratum) e nel cerchio (homo ad circulum), allude alla corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo ed allo stretto legame che vi intercorre.

Il centro del quadrato ricade all’altezza dei genitali che assurgono all’origine fisica della figura; la distanza dal pube ai piedi è identica a quella che intercorre tra la sommità del capo e il pube stesso. Il centro del cerchio coincide con l’ombelico dell'uomo - che rimanda all’origine spirituale dell’esere umano e puntando il compasso in corrispondenza dell’ombelico, si ha che le estremità di mani e piedi siano tangenti alla stessa circonferenza.

La somma di queste due misure – che corrisponde all’altezza complessiva dell’uomo – coincide, a sua volta, con la distanza corrispondente all’uomo a braccia aperte.

L'illustrazione vitruviana venne utilizzata nei secoli come canone di misura e fu ripresa anche da Leonardo da Vinci che però sintetizzò le due figure antropometriche separate in un'unica immagine, creando genialmente una geometrica corrispondenza dove il raggio del cerchio corrisponde alla sezione aurea del quadrato.

Il concetto di proporzionalità influenzò gran parte del Rinascimento, come diventerà poi evidente in architettura, quando le proporzioni degli edifici,principalmente le facciate, dovettero rispettare la sezione aurea nei rapporti tra base e altezza.

Il disegno di Leonardo rimase per secoli quasi sconosciuto fino all’inizio del XX secolo, quando ridivenne simbolo di un’armonia che nella realtà degli anni ’30 e ’40 del 900 fu difficile trovare altrove.

Nel 1948 Le Corbusier pubblicò la prima versione del suo Modulor, seguito da Modulor 2 del 1955.
Il Modulor è una scala di proporzioni che l’architetto svizzero sviluppò all’interno della lunga tradizione di Vitruvio, passando dal disegno vinciano, nel tentativo di trovare proporzioni matematiche all’interno del corpo umano per migliorare sia l’estetica che la funzionalità dell’architettura. Il sistema è basato sulle misure umane, la doppia unità, la sequenza numerica di Fibonacci e la sezione aurea.

Concludendo, il fascino del genio vinciano e l'antropometrismo, continuano ad influenzare studiosi, letterati e uomini d'arte, così come dimostra il successo letterario di Dan Brown “Il Codice Da Vinci”che dedica, tra l’altro, un intero paragrafo alla Sezione Aurea.

E' proprio il caso di dire che tutto è “a misura d'uomo”.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Eleonora Zorzato, progettista d'interni, giardini ed habitat designer

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