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Bum-Bum Frosinone: Mazzitelli-Caso stendono il Como

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In mezzora i ciociari domano i lariani. Ora hanno scavato un solco profondo tra le più immediate inseguitrici. Surreale il clima dopo un malore a due tifosi

La trasferta sul lago di Como sulla carta non era agevole, ma Genoa e Reggina che avrebbero giocato il giorno dopo conoscendo già il risultato del Frosinone ora non solo devono inseguire per rimanere in scia della capolista ma devono anche guardarsi alle spalle da un SudTirol che vola.

Intanto, la notizia più importante: sì, il Frosinone è passato anche a Como (0-2, reti di Mazzitelli e Caso nel primo tempo), così ha idealmente scavato un solco tra lui e chi boccheggia dietro: 51 punti, secondo attacco (36 contro le 38 reti del Bari, che oggi ne ha rifilate 4 alla Spal), miglior difesa (appena 13 reti alle spalle di Turati). Ah, sì, chi insegue: 40 Genoa, 39 Reggina, 38 SudTirol. Se gli altoatesini hanno sbancato Pisa, domani il Genoa andrà a Parma e gli amaranto a Palermo, trasferte che non paiono due gite scolastiche.   

Grosso stavolta non s’è lasciato convincere dalla cabala, ma ha spedito in campo lo stesso undici che aveva steso il Benevento, eccezion fatta per il centrale Szyminski, che ha sostituito Ravanelli.

Così, ecco tra i pali l’onnipresente Turati, in difesa accanto a Lucioni torna Szyminski, conferma dal 1’ sull’esterno mancino Frabotta e dall’altra parte Sampirisi, play Mazzitelli, cordone di centrocampo ancora con Caso, Lulic e Rohdén, in avanti si procede con la coppia Moro e Insigne; in casa lariana l’ex Longo si affida alla verve fantasiosa di Parigini e alla voglia di riscatto degli attaccanti Cutrone e Mancuso.

Eppure il Como non aveva cominciato male. Aveva provato a mettere paura alla capolista, anche se il primo brivido l’ha corso Gomis dopo una manciata di secondi per una botta di Insigne su assist di Caso. Poi, un bel Como, con Cutrone vicino al gol (6’) ma non si gioca col gatto, perché il topo prima o poi viene colpito. Così al primo tiro nello specchio fa bum! la botta di Mazzitelli servito direttamente su corner da Lulic. Siamo al 14’ e i ciociari sono già avanti, un vantaggio legittimato da un altro schema da fermo che porta Lucioni vicino al gol (18’) e da una prodezza di Gomis su deviazione ravvicinata di Insigne (22’). È nel momento di una leggera pressione lariana che il Frosinone colpisce ancora: Moro si veste da rifinitore e offre una palla al cioccolatino a Caso che batte ancora Gomis, siamo al 29’ sul 2-0. Un match messo in ghiacciaia dalla capolista dopo nemmeno una mezzora di gioco. La ripresa dice poco e nulla, il Frosinone amministra il vantaggio dall’alto della sua nobiltà di classifica, anzi pare che la squadra giochi per far segnare Moro, lanciandolo spesso in velocità. Il Como prova qualcosa alzando il baricentro del campo con la coppia Cerri-Cutrone, ma la contromossa di Grosso non si fa attendere, cambia giocatori ma non modulo (dentro Garritano e Baez per Insigne e Caso). Poi, accade quello che non ti aspetti in un Paese civile, anzi in un Paese e basta. Mentre si giochicchia al 68’ l’arbitro Manganiello sospende la partita perché un tifoso lariano dalla curva ha scavalcato chiedendo aiuto al medico sociale del Como, ci sono due uomini in gradinata colpiti da malore. L’ambulanza arriva subito ma ha difficoltà a uscire (!), tanto che piovono insulti dalla curva e sul Sinigaglia scende un clima surreale. Il mezzo impiega poco meno di mezzora per uscire dallo stadio. Incredibile. Si riprende a giocare, il Frosinone arretra saggiamente, fatica a contenere qualche sfuriata di Gabrielloni, poi viene graziato da una capocciata sbilenca di Blanco. Ma non c’è più tempo. Anche il lago di Como è dolce per il Frosinone di Grosso. E domani può sedersi sul divano buono per godersi le trasferte di Genoa e Reggina.

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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