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Sogni mostruosamente proibiti in casa ciociara

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Alzare l'asticella è un obbligo: mancano 22 punti alla salvezza. Ma con questo rendimento 'avanzeranno' 3 mesi per traguardi impensabili

Frosinone, sognare si può. Il limite resta confinato nella nostra testa. È sempre una questione psicologica. È vero che l’ambiente ciociaro non vuole sentire parlare di sirene che abbracciano traguardi oltre una (comoda) salvezza. Ma proprio perché il lavoro disegnato a tavolino dal dg Angelozzi e reso esecutivo dal riscatto di DiFra corre verso un sentiero dorato sognare si deve. Diventa quasi un obbligo. Perché alzare l’asticella del traguardo da raggiungere ci rende migliori. Certo, mancano “22 punti da raggiungere per la salvezza. Ora ne abbiamo fatti 18” ha sottolineato il tecnico in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Genoa. Ma alla fine del giro di boa ne mancano di partite: 6, che significano 18 punti potenziali. Vediamoli questi match: Milan a San Siro, Torino in casa, Lecce in trasferta, Juve allo Stirpe, Lazio all’Olimpico prima dei botti di Capodanno e poi Monza sotto l’Epifania. Inutile prevedere classifiche ipotetiche e azzardare pronostici, l’allegra brigata ciociara non si pone limiti e limiti non se ne pongono alla divina provvidenza. Giusto vivere alla giornata, assaporando punti e reti momento dopo momento, anche perché il Frosinone è a +8 sulla linea rossa.

Infatti, eccoli lì, sono 18 i punti, in attesa degli ultimi due match che oggi chiuderanno la tredicesima giornata. Allo stato attuale sono 2 i punti che tengono lontani i ciociari dalla dimensione europea, con una squadra soltanto tra loro e la Fiorentina (oggi c’è il match tra Torino e Bologna, una di loro andrà avanti al Frosinone). Un confine che si traduce nel nome di Conference League: certo, non è l’Europa League né tantomeno la Champions, ma di sicuro non è neppure la Coppa Uefa di una volta né tantomeno la Coppa delle Coppe, ma è sempre una competizione europea che inorgoglirebbe chi vi partecipa. Soprattutto se è una provincia. È un azzardo guardare oltre le colonne d’Ercole del campionato italiano? Crediamo di no. A furia di essere scambiati per pazzi visionari con un eccesso di fiducia verso la bella provinciale, il Frosinone deve ancora recuperare pezzi importanti del suo mosaico, tra Harroui, Gelli e  Kaio Jorge; certo, possiede un Soulé che qualsiasi cosa tocchi si trasforma in oro, ma se l’argentino subirà una flessione atletica ci sarà al suo posto una terribile masnada di giovani talenti pronti a sostituire qualche sua giornata grigia: Ibrahimovic, Reinier, Cuni ma potremmo continuare ancora, infinito è il numero di questa linea verde.

Quindi, c’è l’obbligo di provare a scrivere una bellissima storia provinciale. Certo, prima è necessario arrivare a quota 40. Ma arrivarci a 3 mesi dalla fine del campionato obbliga a provare un sogno mostruosamente proibito.

27 Novembre
Autore
Gian Luca Campagna

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