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Una magia di Dimarco rovina i piani del Frosinone

Eusebio Di Francesco

L'Inter vince 2-0 su un Frosinone ordinato: Dimarco beffa Turati dalla distanza poi su rigore Calhanoglu

Va tutto come dovrebbe andare secondo i piani di DiFra: Oyono a sorpresa alto sulla corsia mancina per contenere Darmian, Lirola sull’out destro per frenare Bastoni e Dimarco. Si gioca alla pari. Poi, però, prima al 35’ Mazzitelli alza bandiera bianca e chiede il cambio, poi una magia di Dimarco fa esplodere San Siro, stadio che contiene più spettatori degli abitanti di Frosinone. Siamo al 42’, quasi al tramonto della prima frazione, e l’Inter passa con la balistica da centrocampo di Dimarco che beffa Turati troppo avanzato. Non con merito, perchè i ciociari, emblema di una provinciale capace di stupire, avevano giocato fino ad allora con rigore geometrico, senza particolare fantasia d’accordo, ma di fronte c’è la più seria candidata a fregiarsi del titolo di campione d’Italia. Soulé slalomeggia tra i figuranti nerazzurri, Barrenecha è il primo a scagliare un tiro (7’), il Frosinone gioca alla Scala del calcio senza timori, Reinier fa un po’ il tuttocampista e Mazzitelli è capitano coraggioso.

Il primo brivido dalle parti di Turati lo genera Lautaro (18’), coi ciociari che subiscono soltanto con le ripartenze (!), tanto si spiegano in campo in modo propositivo, ma il Frosinone paga dazio in nome della vecchia criticità nell’assenza di un centravanti. Cuni ha insegnato che realizza solo reti di rara bellezza, l’ordinario non gli appartiene. Acerbi scuote i suoi, chiude la cerniera della difesa e li incita a correre, ma Okoli e Monterisi funzionano. San Siro i due l’hanno vista solo in tv ma sanno che stanotte se la vivono da protagonisti assoluti, con Marchizza basso a sinistra che completa quella linea difensiva ordinata e diligente. Così alla mezzora Brescianini sostituisce capitan Mazzitelli, ma non ne ha la stessa autorità e visione di gioco. È la prima crepa al piano ciociaro. E così solo una magia poteva scardinare quel tatticismo disegnato da DiFra chissà da quanto tempo. Oyono prima della perla da centrocampo di Dimarco ha anche la palla della sorpresa (41’), concludendo però largo un’azione da play station su intuizione di Brescianini.

Pronti e via nella ripresa ed è subito rigore per l’Inter. Il Frosinone non ha nemmeno il tempo di provarci. Thuram sgomma via a Okoli, si libera di Marchizza poi incoccia sulla frenata disperata di Monterisi proprio sotto lo sguardo vigile di Dionisi. Calhanoglu dal dischetto è un cecchino infallibile e congela il match all’alba della seconda frazione: 2-0. Peccato, il Frosinone non ha neanche il tempo di provare a reagire e rimettersi in corsa. C’è poco da recriminare, DiFra cambia per uscire con l’onore delle armi, Oyono torna a spingere a destra, dentro Cheddira per Cuni e Ibrahimovic per Lirola. Non molla il Frosinone. Al 55’ Oyono pennella per la testa di Reinier che manca l’appuntamento, un attimo dopo il solito Soulé regala gioia calcistica e incoraggia il diagonale di Cheddira che però incoccia sul palo, poi una bomba di Marchizza fa volare Sommer (64’), che si guadagna il salario anche al 72’ su Ibra. L’Inter arretra il proprio baricentro, Dimarco si piazza davanti a Soulé e lascia poco estro all’argentino, Acerbi è condottiero vero, dopo il doppio vantaggio solo Barella crea bridivi a Turati su tracciante dell’inesauribile Dimarco (64’), poi Okoli e Monterisi reggono la pressione di Frattesi e Arnautovic. Mancano pochi spicci alla fine, DiFra spedisce Caso e Kaio Jorge per Barrenechea e Reinier a cercarsi gloria. Ma ormai la fiamma è spenta, si aspetta solo il fischio finale con i nerazzurri vicini alla terza rete in rapida succesione con Barella, Arnautovic e Frattesi ma tra mira imprecisa e Turati presente si resta sul 2-0.

Poco male, Frosinone a testa alta e a +6 sulla linea rossa. Dopo la pausa riparte il vero campionato dei ciociari: allo Stirpe arriva il Genoa. 

 

 

INTER (3-5-2): Sommer; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries (16’ st De Vrij), Barella, Calhanoglu (36’ st Sensi), Mkhitaryan (24’ st Frattesi), Dimarco (36’ st Carlos Augusto); Lautaro Martinez, Thuram (24’ st Arnautovic).

A disposizione: Audero, Di Gennaro, Bisseck, Stabile, Klassen, Agoumé, Asllani, Sanchez.

Allenatore: S. Inzaghi.

FROSINONE (3-4-3): Turati; Monterisi, Okoli, Marchizza; Lirola (9’ st Ibrahimovic), Mazzitelli (34’ pt Brescianini), Barrenechea (32’ st Caso), Oyono; Soulé, Cuni (9’ st Cheddira), Reinier (32’ st Kaio Jorge).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Romagnoli, Baez, Luli, Gelli, Garritano, Kvernadze, Bourabia, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: Signor Federico Dionisi di L’Aquila; assistenti Alessio Tolfo di Pordenone e Niccolò Pagliardini di Arezzo; Quarto Uomo Ermanno Feliciani di Teramo; Var Marco Serra di Torino, Avar Federico La Penna di Roma 1.

Marcatore: 43’ pt Dimarco (I), 3’ st Calhanoglu (I, rig.)

Note: spettatori: 70.816 circa (416 tifosi giallazzurri); angoli:98-5 per l’Inter; ammoniti: 25’ st Brescianini (F); recuperi: 2’ pt; 4’ st

12 Novembre
Autore
Gian Luca Campagna

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